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Sky-Mediaset, la sciocca guerra che penalizza solo i telespettatori

Che senso hanno le scaramucce tra i due colossi del piccolo schermo? Probabilmente nessun senso, se non quello di danneggiare i telespettatori.

Sky-Mediaset, la sciocca guerra che penalizza solo i telespettatori
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8 Settembre 2015 - 23.13


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di Davide Monastra

Da quando Mediaset è riuscita a battere Sky per i diritti del prossimo triennio della Champions League, è guerra aperta tra i due colossi. Nei giorni scorsi Mediaset ha deciso, con una mossa tutt’altro che geniale, di criptare Canale 5 e Italia 1 sulla piattaforma Sky. La tv di Murdoch ha risposto riprogrammando i suoi canali, spostando Sky Uno ad esempio sul numero 105.

I motivi della querelle sono noti: Mediaset ha chiesto a Sky di trovare un accordo in cambio dell’inclusione delle sue reti ammiraglie nel bouquet satellitare, in nome di una pratica consolidata negli Stati Uniti e in Europa. La tv di Murdoch ha risposto di no: “Non abbiamo mai ‘ritrasmesso’ il segnale, ma solo ricevuto un segnale free e nel resto d’Europa, a partire dalla Gran Bretagna, nessuna richiesta di pagamento per i canali free ha mai ottenuto un pagamento”, ha detto l’ad Andrea Zappia, annunciando che Sky stava predisponendo con tranquillità le contromisure.

La guerra è ripresa dopo che Sky ha trasmesso in chiaro una partita di Champions League (Lazio-Bayern) sfuttando il fatto di avere nalla sua scuderia di canali la tv tedesca Zdf (anche su Sky), nonostante l’esclusiva multimilionaria di Mediaset per l’Italia sia fino al 2018. Insomma, Mediaset ha accusato Sky di mancato fair play. Ovviamente la guerra tra i due colossi è molto più importante di questi piccoli screzi: Murdoch sta già tentando di invadere il terreno del digitale terrestre e dopo Cielo e Sky Tg24 è pronto a trasmettere sul canale 8: una mossa che nei corridoi di Cologno Monzese ancora non hanno digerito del tutto.

Si sente spesso parlare di nuova era della tv, ma sembra che i vertici delle aziende che operano in Italia siano ancoa legati a un’idea del piccolo schermo che ormai appare obsoleta. Del resto, è vero che ormai ognuno può tramite lo streaming o l’on demand crearsi il proprio palinsesto personale.

Ma proprio nell’era in cui anche il modo di fruire del piccolo schermo è completamente cambiata – e presto in Italia arriverà anche Netflix a concorrere con Sky e Mediaset – che senso possono avere queste scaramucce tra i due colossi? Probabilmente nessun senso, se non quello di danneggiare i fedelissimi telespettatori che ancora sono legati al telecomando e che, cosa da non escludere del tutto, potrebbero decidere come hanno già fatto molti italiani di migrare verso altri monitor (pc, tablet).

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