Il gup di Milano Alessandra Simion ha citato come responsabili civili, il Comune di Milano e la Fondazione Teatro alla Scala nell’ambito dell’ udienza preliminare a carico di quattro ex sindaci del capoluogo lombardo, Carlo Tognoli, Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco Formentini, e di altre cinque persone per la vicenda di alcuni lavoratori morti o che si sono ammalati di mesotelioma pleurico a causa, secondo l’accusa, della presenza di amianto al Piermarini prima che venissero effettuate le bonifiche dei locali.
Nel frattempo, tra l’altro, un ex pianista è morto a fine giugno e, dunque, sono saliti a nove i casi di omicidio colposo contestati dal pm Maurizio Ascione, assieme ad un caso di lesioni che riguarda un ex fonico che si è ammalato. Tra gli imputati figurano gli ex primi cittadini Tognoli, Pillitteri, Borghini e Formentini, e anche Carlo Fontana, sovrintendente della Scala dal 1990 al 2005. Oggi il giudice ha ammesso anche la costituzione come parti civili dei familiari dei lavoratori morti (tra loro anche Luciana Patelli, cantante lirica) e dell’uomo malato, oltre che quelle dell’Agenzia di Tutela della Salute Città Metropolitana di Milano, dell’Inail e del sindacato Cub. Sono state le parti civili a chiedere la citazione per gli eventuali danni dell’ amministrazione comunale e della Fondazione Teatro alla Scala. Citazione che è stata disposta dal gup, anche se poi i due enti potrebbero chiedere l’esclusione dal procedimento e in quel caso il giudice dovrà pronunciarsi di nuovo. Le accuse a carico degli imputati sono di omicidio colposo e lesioni colpose gravissime e le contestazioni partono dal 1986. Gli ex sindaci sono indagati in qualità di presidenti della Scala e quindi, come proprietari, secondo l’accusa, avrebbero avuto una serie di poteri tra cui quello di vigilanza sulla tutela ambientale. Il prossimo 12 ottobre interverrà il pm per ribadire la richiesta di processo, mentre il 20 ottobre, dopo gli interventi delle difese, il gup deciderà.