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Pirati rubano i film Sony: c'è lo zampino di Kim Jong-un?

Cinque film sono finiti in rete: l'attacco pirata potrebbe essere la risposta del regime al film The Interview con James Franco e Seth Rogen.

Pirati rubano i film Sony: c'è lo zampino di Kim Jong-un?
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2 Dicembre 2014 - 10.01


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La Sony è finita sotto attacco da parte di un gruppo di hacker che è riuscito a “rubare” e a diffondere online cinque film che sarebbero dovuti uscire tra qualche settimana sul mercato. Attualmente sono in corso le indagini e l’ipotesi più accreditata è che a compiere l’azione illegale sarebbe stato un gruppo nordcoreano, meglio noto come Guardians of Peace. Sui computer dalla Sony Pictures Entertainment nel mirino dei pirati telematici è apparsa infatti la scritta: “Hacked by #GOP”.

La motivazione dietro al furto sarebbe di matrice politica: sarebbe stato il dittatore Kim Jong-un a commissionare l’invasione telematica. La Sony infatti ha realizzato e sta per distribuire “The Interview”, commedia con James Franco e Seth Rogen che ruota intorno alla possibilità di intervista proprio il dittatore.

A finire online e disponibili al download illefgale sono stati: “Fury” di David Ayer con Brad Pitt (nelle sale americane da qualche settimana e già scaricato più di 800mila volte), “Annie: La felicità è contagiosa” di Will Gluck con Jamie Foxx e Quvenzhané Wallis, “Mr. Turner” di Mike Leigh con Timothy Spal, “Still Alice” di Richard Glatzer e Wash Westmoreland con Julianne Moore, e “To Write Love on Her Arms” di Nathan Frankowski.

Le copie rubate sono i cosiddetti screener, che sarebbero dovuti essere visti solo da giornalisti e addetti ai lavori e sono tutte contrassegnate con il watermark della Sony.

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