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A spasso con Candide di Mark Ravenhill

All’Argentina di Roma, dal 27 febbraio al 13 marzo, debutto nazionale per lo spettacolo ispirato al classico di Voltaire e diretto da Fabrizio Arcuri.

A spasso con Candide di Mark Ravenhill
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26 Febbraio 2016 - 17.05


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di Nicole Jallin

Nel 1759, quattro anni dopo il terremoto di Lisbona, Voltaire componeva il “Candide”, filosofico romanzo di viaggio e formazione, con il quale, sfoderando l’arma dell’ironia, minava le ottimistiche teorie metafisiche, in particolare leibniziane, sostenitrici di un divino agire sempre rivolto al bene dell’umanità, catastrofi comprese. Nel 2013, quel classico diventa ispirazione per Mark Ravenhill, tra i più acclamati drammaturghi inglesi contemporanei, che fa di “Candide” un odierno fiducioso cronico, convinto del superamento della crisi globale (sociale, culturale, politica), da usare come metro di misura per un’esamina spietatamente umoristica del nostro presente e della sua immagine, con tutte le certezze, ipocrisie e ideologie occidentali.

Ora, da domani 27 febbraio a domenica 13 marzo, questo Candide, tradotto da Pieraldo Girotto e prodotto dal Teatro di Roma in collaborazione col Centro Teatrale Santacristina, sarà impegno registico per Fabrizio Arcuri che dirigerà al Teatro Argentina, in prima nazionale, un folto rappresentativo d’umanità attuale (Filippo Nigro, Lucia Mascino, Francesca Mazza, Francesco Villano, Matteo Angius, Federica Zacchia, Francesca Zerilli, Domenico Florio, Lorenzo Frediani, Giuseppe Scoditti, ai quali si aggiunge la partecipazione straordinaria di Luciano Virgilio), per una mise en abyme di teatrale metalinguismo shakespeariano suddiviso in 5 scene e 2 storie, e una temporalità divaricata tra passato e presente paralleli fino all’incontro in un surreale futuro.

“Candide” s’annuncia come personaggio, simbolo, pensiero, comune reazione nevrotica al vivere; come esistenza simultanea di ieri, oggi, e domani; come rappresentazione reale e finzione virtuale; e come rappresentante di noi, adesso, con le nostre ambizioni, illusioni, e valori sfocati. E ad accompagnare tale originale passeggiata tra epoche (riconoscibili e sempre sfuggenti) e generi intorno al pensiero di Voltaire, ci saranno le sonorità concepite, arrangiate ed eseguite live dalla dalla cantante e violinista H.e.r.

Teatro Argentina, Largo di Torre Argentina, Roma, info 06.684.000.346 – [url”www.teatrodiroma.net”]www.teatrodiroma.net[/url]


CANDIDE

di Mark Ravenhill

ispirato a Voltaire

regia Fabrizio Arcuri

traduzione Pieraldo Girotto

con Filippo Nigro, Lucia Mascino, Francesca Mazza, Francesco Villano
e Matteo Angius, Federica Zacchia, Francesca Zerilli,
Domenico Florio, Lorenzo Frediani, Giuseppe Scoditti,
e la partecipazione straordinaria di Luciano Virgilio

Musiche composte, arrangiate ed eseguite dal vivo da H.e.r.

Scene Andrea Simonetti

Costumi Fabrizio Arcuri

Video Luca Brinchi, Daniele Spanò

Live visual Lorenzo Letizia

Assistente alla regia Francesca Zerilli

Assistente ai costumi Valeria Bernini

Produzione Teatro di Roma

in collaborazione con Centro Teatrale Santacristina

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