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La drammaturgia si tinge di nero: Øscena Festival

Apre il 10 ottobre la terza edizione di Øscena Festival al teatro Massimo.

La drammaturgia si tinge di nero: Øscena Festival
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5 Ottobre 2014 - 16.03


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di Cristina Onnis

Apre il 10 ottobre la terza edizione di Øscena Festival al teatro Massimo. Festival nato dalla volontà di esplorare i giovani teatri sparsi tra le regioni d’Italia, evidenziandone inquietudini, differenze e costanti. Iniziativa patrocinata dal Comune di Cagliari e inserita nel progetto di Ca2019. Quest’anno ha per protagonista la Sicilia, un’isola nell’isola, grazie al sostegno della regione siciliana, alla collaborazione di Latitudini ed alla direzione e organizzazione del Teatro stabile della Sardegna e del Cada die teatro. Ad aprire l’evento ci pensano i fratelli maggiori Spiro Scimone e Dario Tomasello con un incontro serale sulla drammaturgia siciliana. A seguire, il testimone della rassegna, Luigi Lo Cascio con Sul cuor della terra: una lettura dedicata ai poeti siciliani del 900, da Salvo Basso, a Salvatore Quasimodo, passando per Luigi Pirandello ed altri ancora. Alle 22.00 si potrà assistere allo spettacolo Turi Marionetta del gruppo Statale 114, per riscoprire la storia del teatro di figura rilevando la molteplicità dei registri linguistici del nostro dialetto.
Sabato 11 ottobre, il festival si sposterà al Teatro di Pirri, la Vetreria, dove verrà messa in scena la difficoltà a trovare lavoro di migranti rumeni maschi, che perciò si fingono donne, con lo spettacolo Chi ha paura delle badanti? della compagnia Sutta Scupa. Subito dopo Esiba Teatro rappresenta 248 kg testo che chiude una Trilogia sulla Sconfitta in senso lato. Una storia d’amore verso il diverso l’emarginato. Il giorno dopo il festival torna a calcare le scene del Teatro Massimo attraverso lo spettacolo GiOtto, della compagnia Babel Crew. Resoconto tragico e divertente del G8 di Genova che ha segnato le vite di molti giovani. Racconta l’esclusione, la separazione, il muro, visibile e invisibile, che caratterizza la perenne crisi della democrazia italiana. Un incontro tra la potenza della lingua e la forza dei suoni è offerto da: La scena siciliana – poetiche, linguaggi e politica con gli artisti, in un senso di devastazione e angoscia ‘sociale’. La serata si conclude con il dj set esercizi di prosa ballabile – live e drama set del gruppo musicale Retablo.
Durante le tre serate il pubblico potrà gustare un autentico aperitivo siciliano e visitare la mostra dal titolo Occupy W.C., progetto artistico di Marcello Simeone a cura di Simona Campus. Un’originale installazione allestita nei bagni del teatro Massimo e del teatro La Vetreria, che ha finora coinvolto i bagni di numerosi musei in Europa, tra i quali la Tate Modern di Londra, il Reina Sofia di Madrid, il Palais de Tokio a Parigi e La Biennale di Venezia. Scelta dettata dalla necessità di un luogo metaforicamente più pulito di tanti altri luoghi pubblici, libero da vincoli di sistema e di mercato. Così lo spazio della toilette diventa ideale per innescare reazioni, suscitare un dialogo, incuriosire, sorprendere, divertire, interrogare.

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