Milano si appresta a celebrare un’autentica icona della televisione italiana come Mike Bongiorno, a cento anni esatti dalla sua nascita (26 maggio 1924), con una mostra che verrà allestita da oggi fino al 17 novembre a Palazzo Reale. L’esposizione, che è stata promossa dal Comune, è curata dal figlio Nicolò Bongiorno e da Alessandro Nicosia con la consulenza di Daniela Bongiorno, moglie del conduttore televisivo.
“Per 60 anni è stato nelle case di tutti gli italiani da Nord a Sud – ha detto il figlio Nicolò – ed è ancora molto amato, ancora vivo nel cuore degli italiani. La tv ha fatto cultura e questo nessuno lo pensava”, ha concluso. In mostra sono presenti anche delle rarità concesse dalla Fondazione Mike Bongiorno tra cui documenti personali, foto inedite, copioni originali, cimeli artistici e premi. Tuttavia, non mancano le ricostruzioni scenografiche, come uno studio radiofonico americano anni Quaranta, la sala Tv di un bar anni Cinquanta (dove ci si riuniva a vedere i programmi più amati come Lascia o raddoppia?), la cabina rossa e bianca di Rischiatutto e la Ruota della fortuna.
Inoltre, fanno da filo conduttore dell’esposizione i filmati biografici in cui Mike ripercorre la sua storia e quella d’Italia dagli anni Venti in poi e anche quelli di repertorio Rai e Mediaset, che hanno partecipato al progetto. Proprio l’amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, ha ricordato Mike con un intervento pubblicato sul catalogo della mostra, definendolo come un “innovatore” ma anche come “un pilastro della tv italiana” mentre il direttore della distribuzione Rai, Stefano Coletta, ha invece detto che “Mike Bongiorno è stato la la Rai”.
La storia del primo conduttore della tv italiana è anche quella di un uomo che dopo aver attraversato la guerra, la prigionia a San Vittore e partecipato alla liberazione come staffetta partigiana, Ha poi intrattenuto milioni di telespettatori prima nella tv pubblica e poi in quella privata, dopo la chiamata di Silvio Berlusconi che lo fece simbolo dell’allora TeleMilano.
Berlusconi aveva intuito che Mike, che conosceva bene i meccanismi della tv americana, era l’unico che sarebbe stato in grado di gestire velocità e interruzioni pubblicitarie. Così Mike Bongiorno è diventato l’alfiere di una televisione più moderna e innovativa. Nel suo curriculum, il nativo di New York ha anche 11 conduzioni del Festival di Sanremo (di cui 5 consecutive), appena dietro alle 13 di Pippo Baudo). Bongiorno, inoltre, nei suoi ultimi anni ritrovò una nuova giovinezza televisiva in coppia con Fiorello.
“La sua era una tv molto elegante e sempre attuale – ha ricordato Ludovico Peregrini, autore tv noto anche come il Signor No del Rischiatutto, che ha lavorato con lui per 40 anni -. Mike ha sempre detto che il suo erede era Gerry Scotti ma io penso che qualsisia presentatore elegante attento e rispettoso del pubblico possa essere suo erede oggi”.
Secondo il curatore Alessandro Nicosia “è una mostra completa perché racconta il presentatore, il re dei quiz ma non solo, anche la sua vita e il suo percorso umano, con tanti momenti dolorosi”.