''Voci per Patrick'': 12 ore di musica e parole con Grazia di Michele, Capovilla tanti altri per Zaki | Giornale dello Spettacolo
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''Voci per Patrick'': 12 ore di musica e parole con Grazia di Michele, Capovilla tanti altri per Zaki

Lunedì 8 una maratona su Facebook e youtube con 140 artisti per chiedere la liberazione dello studente detenuto ingiustamente in Egitto

''Voci per Patrick'': 12 ore di musica e parole con Grazia di Michele, Capovilla tanti altri per Zaki
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2 Febbraio 2021 - 18.01


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“Crediamo che Patrick Zaki sia un prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro per i diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media”, spiegano gli organizzatori dell’evento.
”Voci per Patrick” si svolgerà l’8 febbraio dalle 12:00 alle 24:00, tramite una maratona musciale streaming a sostegno di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna che si trova ancora in carcere in Egitto, dopo un anno dal suo arresto.
La manifestazione è organizzata da Amnesty International, Mei (Meeting delle etichette indipendenti) e Voci per la libertà.
Sarà la più grande mobilitazione musicale organizzata per Patrick e verrà trasmessa su Facebook e YouTube tramite i canali messi a disposizione dai vari partner tra cui: l’Università di Bologna, il Comune di Bologna, la Free Patrick Zaki, la Fondazione Lelio Luttazzi, il Movimento Napoli Capitale, la Scuola di MUsica Popolare di Donna Olimpia di Roma. 
L’evento prevede l’intervento di 140 artisti: Marina Rei, Roy Paci, Grazia di Michele, Pierpaolo Capovilla, Alberto Fortis, Pippo Pollina, Valerio Piccolo e Pino Pecorelli, Lorenzo Lavia e Arianna Mattioli, la Med Free Orkestra, il Parto delle Nuvole Pesanti, Stefano Saletti con Barbara Eramo e Banda Ikona, Maurizio Capone e BangtBungt, Ivan Segreto poi altri musicisti, artisti, gli stessi organizzatori, giornalisti, attori, istituzioni e gli amici di Patrick Zaki.
”Dedichiamo questa iniziativa a tutti i prigionieri di coscienza che sono stati rapiti, torturati, scomparsi e detenuti illegalmente. E a tutte quelle giovani donne e uomini che viaggiano per il mondo per studiare, ricercare, condividere e costruire una società migliore”.
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