Osteria Popolare Berica, la straordinaria band indigesta ai perbenisti | Giornale dello Spettacolo
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Osteria Popolare Berica, la straordinaria band indigesta ai perbenisti

Una band formata da un intagliatore ligneo, un dentista, un professore, un contabile e ben due educatori. Dissacranti, sono stati perfino oggetto di un'interrogazione parlamentare

Osteria Popolare Berica, la straordinaria band indigesta ai perbenisti
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28 Ottobre 2019 - 21.32


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di Fabio Zanuso

Se Sergio Leone, Johnny Rotten,Compay Segundo, Francesco Guccini, gli Assalti Frontali degli anni 90, e Fabrizio De Andrè, fossero vissuti in provincia di Vicenza, assai probabilmente avrebbero suonato nell’Osteria Popolare Berica.

La OPB.

Una band formata da un intagliatore ligneo, un dentista, un professore, un contabile e ben due educatori.

A leggere la stampa del settore, sono un gruppo Hard-Folk-Nostrano, ma meglio sarebbe definire queste sei brave personcine “i Savonarola dei Berici”, senza abito talare.

Ascoltarli sarà per voi una rivelazione.

Poi, una volta uditi, il consiglio è vederli on stage, un muro di musica, un’invettiva via un’altra, un pezzo reggae, uno rock, un altro ancora folk-ska, e senza accorgersene, si sta già ballando al ritmo della loro spiccata spinta a sinistra che l’Opb trasmette al pubblico.

Attaccati da ogni dove, in un paese dove portare una t-shirt con la scritta “Forza Etna” o “Ruspe per i Rom” viene considerato meritevole, L’Opb registra un’interrogazione parlamentare per aver citato il vescovo di Terni durante un concerto; pioggia di critiche per aver messo in copertina di un album il busto insanguinato di S.Ignazio da Loyola.

Quasi dei capri espiatori in pieno stile Benjamin Malaussene.

Da tempo il panorama musicale italiano, pure quello alternativo, lascia poco spazio alle tematiche nei testi, l’Opb ripara a questa lacuna, riuscendo nel difficile esperimento di farti ballare cantando di un prete pedofilo, una vera rarità, che non se ne può più di vedere ragazzini vincitori del tale reality show, che vanno al Tenco a deturpare i testi sacri.

Fra tutti e sei (mi perdoneranno i restanti 5) una nota di merito va all’intagliatore ligneo, che siede alla batteria, un treno impazzito, e il suo nome da guerriero è “Fastidio”, una sentenza.

Sarebbe carino vederli sul palco del 1 Maggio, giusto per capire se terrebbero le mura di S.Giovanni in Laterano, e per vedere il li’ vicino Mose’ di San Pietro in Vincoli muovere i primi passi di danza,

Autori di quattro album in più di dieci anni, vi invito ad ascoltare qualche brano, li trovate nei siti bandcamp.com  rock.it e similari.

Segnalo “Allo schiuma Jesus Party” dall’album “dove lo sguardo è tensione” e

“La legge del cinghiale” dall’album “il ritorno dei Lanzichenecchi.

 

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