La società di promoter Live Nation e Ticketmaster nel 2010 si fusero con l’assenso del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Più d’uno temette la formazione di un gigante nello show business in grado di distruggere ogni concorrente. Otto anni dopo Live Nation ha una posizione ancora predominante, i costi dei biglietti non sono calati e il Dipartimento di Giustizia americano sta indagando per verificare eventuali violazioni nelle leggi sull’antitrust. Così almeno scrive in un suo articolo il New York Times.
La vicenda riguarda gli Stati Uniti. Ma ha implicazioni globali. Anche perché Live Nation lavora anche in Italia. E ha centinaia di artisti sotto contratto. Moltissime sono le star di prima grandezza amate dai fan del rock del pop come Beyoncé, Madonna, gli U2, Rihanna, Sting … Certo, fu il dipartimento stesso ad autorizzare quella fusione tra colossi.