Oltre Meta e Moro: cos'ha funzionato e cosa no a Sanremo 2018 | Giornale dello Spettacolo
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Oltre Meta e Moro: cos'ha funzionato e cosa no a Sanremo 2018

La serata minuto per minuto. La classifica. A Ron, Stato Sociale, Vanoni (& amici) i tre premi della critica. Pausini, Mannoia e Favino i picchi della finale. Sulla kermesse: Fiorello e Virginia Raffaele le vette. E cosa non ha ingranato

Oltre Meta e Moro: cos'ha funzionato e cosa no a Sanremo 2018
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10 Febbraio 2018 - 20.23


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Stefano Miliani

 

Il bilancio di Sanremo 2018

La canzone sul terrorismo “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro vince il festival di Sanremo 2018. Era data per favorita e come raramente accade i pronostici sono stati rispettati. Ermal Meta, italiano di origine albanese (i contrari allo Ius Soli sapranno stare zitti?) era arrivato terzo. E Fabrizio Moro si era aggiudicato la categoria Giovani molti anni fa. La vittoria può rinfocolare le polemiche: il brano ha rischiato l’espulsione perché riprende un pezzo di una canzone del 2016 ed è stato sospeso per una sera. A tanto can-can i fan dei due cantanti sui social si sono scatenati e chissà che la reazione non li abbia aiutati. Era comunque una delle canzoni più riuscite per pathos e perché non si attardava sui consueti problemi di cuore. Battono sul filo di lana gli Stato Sociale, furbacchioni ma divertenti e con un  pezzo impostato efficacemente. Terza Annalisa con una classica prova da festival.

Il televoto ha premiato artisti giovani. I veterani fuori dai giochi. Claudio Baglioni direttore artistico era un’incognita totale. Il festival ha avuto riscontri inaspettati e superiori alle aspettative. La sua impostazione sulle canzoni è stata premiata, pur se non si può dire che ogni serata sempre stata al fulmicotone. Il cantante si è sciolto sul palcoscenico giovedì, con Virginia Raffaele, e da allora ha ironizzato anche meglio su se stesso. Ha punteggiato ogni serata con i suoi brani. Fin troppo. Che Michelle Hunziker sapesse tenere il palcoscenico si sapeva. Lo ha confermato. Peccato come abbia trascurato e solo con qualche fiorellino il tema della violenza sulle donne. Quel palcoscenico è unico ed è un’occasione. L’ha sciupata. Qualcosa poteva dirla. Ci hanno pensato due uomini: Roberto Vecchioni e un Piero Pelù in grando di far suo, e rock, Lucio Battisti. D’altronde l’intera edizione 2018 ha avuto una rappresentazione femminile inferiore a quante brave artiste sono in circolazione. La vera rivelazione è stato Pierfrancesco Favino: attore di teatro e cinema ha dimostrato una versatilità e un’agilità sconosciute ai più davanti alle telecamere sanremesi. Ironico il giusto con cenni e sguardi. E drammatico nel monologo dal testo di Kolthes sullo straniero. I momenti migliori delle cinque serate: Fiorello, Virginia (la vetta più alta), Laura Pausini, Fiorella Mannoia. I momenti peggiori: la noia della seconda serata (e già la prima era andata lenta salvo Rosario Fiorello); come James Taylor ha rovinato “La donna è mobile” di Verdi; gli ex Pooh che si moltiplicano in cloni dei Pooh. Qualche buona proposta tra le Nuove proposte collocate a inizio serate seguendo quanto fissò con una giusta intuizione Carlo Conti: di Mudimbi, Mirkoeilcane e Giulia Casieri i tre pezzi più stimolanti e pure la canzone di Ultimo, il vincitore, era migliore di quelle della maggior parte dei big.

 

Il giudizio sulla serata finale

La finale, con i 20 cantanti tutti in gara, ha avuto un passo lento. Mancava di adrenalina. Fiorella Mannoia nel “Mio fratello che guardi il mondo” di Ivano Fossati affiancata da Baglioni porta alle undici e mezzo un pathos fino a quel punto mancante. Anzi, introdotto da un magistrale Favino in un assolo tratto da un testo teatrale di Kolthes sullo straniero per dirci che tutti siamo o possiamo diventare stranieri. Altro numero magistrale nella prima parte quando Laura Pausini ha dimostrato quale cantante sia, quale tecnica abbia. Superata la laringite che martedì l’ha tenuta a casa ha sfidato il freddo andando a cantare dai fan fuori dall’Ariston che l’aveva acclamata. Coraggiosa, si è inventata così un numero originale.

La finale non è partita nel più eccelso dei modi. Claudio Baglioni assume il ruolo di presentatore e sbaglia il titolo della canzone di Ultimo, il vincitore delle Nuove proposte. A Ron il microfono inceppato è stato brillantemente rimpiazzato dai tecnici in pochi secondi. E mentre cantava la super-ospite Laura Pausini il collegamento tv è saltato in più apparecchi, forse dappertutto. Anche la tecnologia erra. Una serata prevedibile. Senza adrenalina, per un telespettatore.

Decolla invece con Laura Pausini. Che ha superato la laringite, interpreta un brano nuovo e duetta con Claudio Baglioni, scambia affettuosità finché non sfida il freddo (e la laringite) uscendo dall’Ariston e cantando tra i fan. Audace. La “sorpresa” Fiorello sussurrata al festival si è tradotta in una semplice incursione telefonica con il direttore artistico e la super ospite Laura sul palco. Per il prossimo Sanremo gli risulta la Rai abbia contattato “il Papa e Melania Trump”. E si sincera non ci siano politici in sala. Ieri, quando c’era Salvini (non lo nomina, infrangerebbe la par condicio), le telecamere – osserva – non hanno mai inquadrato le poltrone. Il leghista gode già di fin troppa attenzione mediatica con le sue dichiarazioni che istigano al razzismo e quando promette “ordine” evoca pessimi ricordi dalla Storia del ‘900. Ricordi che probabilmente avrà ben presenti Paddy Jones, l’anziana ballerina degli Stato Sociale. Non eguaglia l’invenzione della “scimmia” che ballava “nuda” di Gabbiani l’anno scorso, resta l’invenzione più divertente dei cantanti in gara. Surclassando gli Elio e le Storie Tese che di queste bizzarrie erano maestri.

 

La cronaca minuto per minuto

Vincono Ermal Meta e Fabrizio Moro. Il primo dedica la vittoria alla casa discografica che ha creduto in lui quando nessuno lo filava, il secondo al figlio.

 

Annalisa terza e Stato sociale secondi

 

La maglietta fica

Il tempo per il verdetto si allunga. Baglioni stuzzicato da Favino: “Quella maglietta fina diventò perfino maglietta fica”.

 

Gli altri premi

Il premio dello sponsor Tim Music per il brano più ascoltato sulla loro app in questa settimana: Ermal Meta e Fabrizio Moro. Ermal: “Questo palco è pieno di orme di giganti ed è difficile camminarci sopra”.

 

Il premio Giancarlo Bigazzi per l’arrangiamento deciso dall’orchestra viene dato a Max Gazzè

 

Il premio Sergio Bardotti per il testo dalla giuria degli esperti va a Mirkoeilcane delle Nuove proposte. Che fa i complimenti per l’interpretazione di “Mio fratello che guardi il mare” (in realtà è “il mondo”) di Fiorella Mannoia con Baglioni e Favino.

 

Il premio Sergio Endrigo alla migliore intepretazione (nuovo riconoscimento) dalle due sale stampa a Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico.

 

Il premio della sala stampa Lucio Dalla (radio, tv e web) assegnato allo Stato sociale

 

Il premio della critica della sala stampa Roof all’Ariston va a Ron

 

Claudio: “questa edizione millevocento…”

Claudio Baglioni presenta la sigla di questa edizione “millenovecento … ” Il mormorio in sala lo ferma.

 

Povero Jannacci

Con Sabrina Impacciatore il trio Claudio-Michelle-Pierfrancesco strapazza “La canzone intelligente” di Jannacci. Voleva essere un omaggio, la rovinano.

 

Sabrina Impacciatore cade sul serio

Sabrina Impacciatore arriva addobbata con una ampia gonna. E dopo le scale cade davvero. “Dopo una settimana di prove inizia il festival”. A Favino: “Tu quoque”. A Michelle: “Non sei andata malissimo”.

 

I tre finalisti

Annalisa

Meta e Moro

Lo Stato sociale

 

Ecco i posti dal 20esimo al quarto

4 Ron

5 Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico

6 Max Gazzè

7 Luca Barbarossa

8 Diodato e Roy Paci

9 The Kolors (un “nooo” in sala)

10 Giovanni Caccamo

11 Le Vibrazioni (fischi in sala)

12 Enzo Avitabile e Peppe Servillo

13 Renzo Rubino

14 Noemi

15 Red Canzian

16 Decibel

17 Nina Zilli

18 Roby Facchinetti e Riccardo Fogli

19 Marino Biondi

20 Elio e le Storie Tese

 

Sanremo si autocelebra. Con Louis Armstrong

“Mi va di cantare” che cantò Louis Armstrong al Sanremo del 1968: se ne incarica Baglioni con i coristi e Favino e Assisi. Il jazzista cantante fu interrotto da Baudo.

 

Favino-Sergio Assisi sul filo dell’autoironia

Duetto d’attori sugli attori. Sergio Assisi dal condurre al dopofestival alla finestra nel festival informa Favino: “Antonella Clerici fa il film di Nanni Moretti protagonista”. E Favino: “Sorrentino va a Cannes con un film con Amadeus”. E di rimando: “Carlo Conti fa Otello”. Il classico scambio di idee e su progetti tra attori.

 

“Strada facendo” con Nek, Pezzali e Renga. Cosa aggiungono?

Nek, Max Pezzali e Renga (che dà una stecca) affiancano Baglioni in “Strada facendo” del cantautore romano. L’originale è migliore. Il trio aggiunge voci, non qualità

 

Stop al televoto

Stop al televoto annucia Favino. Tra poco avremo la classifica dal 20esimo al quarto posto.

 

Il coraggio di Avitabile e Servillo

Il brano su Scampia della coppia partenopea è per il vostro cronosta il più appassionante del festival. Non vincerà.

 

Il bassista delle Vibrazioni con i pantaloni lunghi

Il bassista delle Vibrazioni stasera ha i pantaloni lunghi. Sai che “rottura” degli schemi non averli indossati nelle altre sere.

 

Grazie Manara (ma non per le sue tavole erotiche)

Favino ringrazia Milo Manara per le tavole su Endrigo, Bindi e De André. Rai1 non poteva certo mostrare le tavole delle fanciulle nude e l’erotismo dell’autore.

 

Buon Marino

Marino Biondi sempre sul filo del crooner e del jazz. Non vincerà, è un cantante di vaglia, il pezzo buono.

 

Meta e Moro, il timbro giusto per cantare

Ermal Meta e Fabrizio Moro con la canzone sul terrorismo e l’affiatamento hanno le carte in regola per vincere.

 

Favino e Michelle ricordano le Foibe

Favino ricorda le foibe della penisola d’Istria, gli otlre 350mila in fuga dal maresciallo Tito e dall’Jugoslavia. Michelle: fa parte a pieno titolo della storia nazionale. Sono le stragi durante e dopo la seconda guerra mondiale che hanno insanguinato la Venezia Giulia e la penisola istriana. Il 10 febbraio è il giorno della memoria che i nazionalisti italiani vogliono far proprio.

 

Noemi se la cava

Noemi fa anche lei il suo.

 

Nina Zilli, confronto improbo

Nina Zilli segue a ruota la Mannoia. Nina è una delle più brillanti cantanti delle nuove generazioni, la canzone non le rende onore. E cantare dopo la Mannoia in forma smagliante non agevola.

 

Fiorella toccante

“Mio fratello che guardi il mondo” di Ivano Fossati cantata da Fiorella Mannoia con Claudio Baglioni. Un momento toccante. Il solo.

 

Favino: la disperazione dello straniero

Favino: “Qua amico mio, ti dicono devi andare via, vai laggiù”. Recita e ricorda nel tono Moni Ovadia. “Non c’è il tempo per lasciarsi andare e ti saluto, il lavoro sta lontano. Se vuoi lavorare ti devi spostare”. E: “questa è casa mia e ti saluto. Quando ti prendono a calci in culo là dove vai sei sempre straniero”. E’ un immigrato. Parla degli sbarchi. Del Nicaragua. Di un generale che spara su tutto quello che si muove e che diventa un bersaglio. Ho sentito tutto questo. Più mi prendono a calci in culo più sono straniero. E ancora: voglio sdraiarmi una buona volta”. Un brano da “La notte poco prima delle foreste” di Bernard-Marie Koltès che l’attore ha intepretato nei teatri italiani.
 

Diodato e Paci, come da schema

Diodato e Roy Paci svolgono come da schema la loro “Adesso”. Ancora ben poco di memorabile, nella serata. Il duo ha comunque sfornato un brano abbastanza interessante. Abbastanza.

 

Fogli infuriati?

L’orchestra entra troppo presto per Riccardo Fogli e Roby Facchinetti. Poi Michelle non ricorda chi canta con Fogli e si ingarbuglia. Si saranno infuriati, dati i tipi. Solita canzone con Facchinetti che tira allo spasimo.

 

Il signore di pongo

“Non c’è quel signore di pongo che assomiglia alla carica dei 101”. Lo dice Favino durante le prove nello spezzone trasmesso in serata. Battute così non potevano metterle in scaletta ogni sera?

 

Quanta ironia …

Michelle si sdilinquisce in elogi a Claudio e Pierfrancesco. Con foto a corredo sul megaschermo che ovviamente contraddicono quanto dice. “Mi hai fatto sentire signora della tv” a Baglioni. E la foto la ritrae mentre si lava i denti. Che ironia.

 

L’anziana ballerina degli Stato Sociale trascina la platea

L’anziana ballerina inglese Paddy Jones balla per gli Stato Sociale in platea e trascina gli spettatori. Una delle migliori invenzioni del festival (non come la scimmia nuda di Gabbiani l’anno scorso, però si difende. Il brano ha tutte le credenziali per inserirsi nelle programmazioni mainstream delle radio.

 

Pierfrancesco e Michelle: se non ci si commuove per gli spot, c’è poco altro

Pierfrancesco e Michelle si commuovono perché annunciano per una delle ultime volte gli spot. Che sia una ammissione involontaria che c’è poco da commuoversi o appassionarsi?

 

Speriamo l’Eterno di Caccamo sia molto fugace

Giovanni Caccamo sulle stelle solo nel testo. Un brano “Eterno” come il titolo? Speriamo di no.

 

La sala omaggia con calore Ornella

Applausi in sala per Ornella Vanoni, più che a Bungaro e Pacifico. Niente di travolgente, ma rispetta una veterana. La serata scorre su binari prevedibili. Fin troppo.

 

Ma il brio dov’è?

Ma il brio dov’è? Michelle introduce i due del prefestival Sergio Assisi e Melissa Greta Marchetto ai quali lascia l’introduzione di Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico. Una vetrina per la neocoppia tv dallo spazio di cinque serate.

 

L’impressione Decibel

Sarà un’impressione, però filtra la sensazione che anche i Decibel rendano meglio, stasera. D’altronde è la finale. “La lettera dal duca” (rimando a Bowie) non è alla Bowie ma resta troppo ancorata a schemi retorici.

 

Rubino, una canzone invecchiata anzitempo

“Troppo giovani per invecchiare insieme” canta Rubino ai genitori divorziati (realmente). Comprensibilissima la sofferenza. E’ il brano che sembra invecchiato anzitempo. Una coppia anziana balla sullo sfondo. Sono i nonni. C’è già stata la ballerina agée degli Stato Sociale. A quando gli zii?

 

Baglioni sosia. Sarà anche divertente ma…

Claudio Baglioni fa il sosia di Baglioni in platea. Sbarca il lunario cantanto a battesimi, matrimoni e funerali. Si è fatto crescere i baffoni perché “mi vergogno di cosa ha fatto in questi giorni e non vogliono che mi scambino per lui”. Sarà anche divertente, come battuta…

 

“Potrebbe vincere Annalisa?”

Michelle introduce Annalisa con un “potrebbe vincere lei? Non lo so”. Qualcuno può prenderlo come un “lancio” improprio.

 

La leggenda di Max

Max Gazzè e la sua leggenda. Esecuzione da un vero professionista.

 

Io penso positivo di SanremoYoung

Al passo di “Io penso positivo” di Jovanotti i ragazzi di Sanremo Young che dal 16 Rai1 trasmette con Antonella Clerici. I ragazzi hanno dai 14 ai 17 anni. Sketch su palcoscenico “rovinato”, Antonella Clerici che introduce e fa la chioccia e un altro abito rosa confetto da bambolina  o principessina immacolata. A Michelle era “scappato” ( si fa per dire) un “hai rotto i Baglioni”.

 

Inciampo tecnico al microfono di Ron

Incidente al microfono di Ron che non funziona. Prontamente sostituito dai tecnici. Che devono essere tesi come un violino. Già detto: si sente, dalla scrittura, che è un brano di Lucio Dalla. Ed è un complimento.

 

Gag insapore con occhialoni

Baglioni con occhialoni da fatalona consegnati da Michelle. Come gag, non sa di niente.

 

Elio più ispirati con supereroe

Elio e le Storie Tese interpretano la loro “Arrivederci” più ispirati che nelle serate precedenti. E con un improbabile supereroe.

 

Il collegamento Rai inciampa?

E’ saltata anche a voi la connessione televisiva? A più persone è saltata. Anche ai cronisti di Globalist e da sedi diverse. Sì, c’è stato qualche problema.

 

Laura Pausini esce dall’Ariston e sfida il freddo

Michelle a Hunziker: prima donna italiana a vincere un Grammy, prima a cantare al Circo Massimo. Stende un tappeto rosso. La cantante si schermisce e ringrazia per essere stata invitata: “Mica tutti possono venire a Sanremo…”. E canta “Come se non fosse mai stato amore”. Non tutte le note le vengono quando esce dall’Ariston e va tra il pubblico. Continua a cantare fuori.

 

Primo duetto e affettuosità: Claudio-Laura

Primo duetto di Claudio. Con la star Laura Pausini in “Avrai” di Claudio. La cantante avrà avuto la laringite, si è sentita per qualche frazione nel suo brano “Non è detto”, però… Scambi d’affettuosità. Lei lo bacia, lo abbraccia, è felice. E Claudio ricorda di aver scritto la canzone per il figlio Giovanni.

 

Fiorello al telefono: il Papa, Melania Trump e la platea

Fiorello interviene per telefono. Stile risponditore automatico. Poi: “Vi sento con tre quarti d’ora di ritardo”. “Mani in alto”. E ancora: “Ci sono politici in sala? Ieri la platea mai inquadrata”. Per forza, c’era il leader della Lega: sai che spot, e lo riprendevano. Per il prossimo Sanremo penso la Rai abbia contattato il Papa e Melania Trump. Siete perfetti, l’unica cosa che stona è il rossonero” (rossa la giacca di Claudio, nero l’abito di Laura). E li introduce come duetto.

 

I sentimenti complicati di Laura Pausini: standing ovation

Laura Pausini presenta il suo nuovo brano nella Sanremo che l’ha lanciata, come ha ricordato Favino: “Non è detto”. Aveva avvertito che per la laringite non avrebbe cantato al 100%, l’Ariston la saluta con tanti “brava” e standing ovation. Baglioni l’ha accompagnata affettuosamente lungo le scale.

 

Povera, strapazzata, Frida

Riecco la povera Frida Kahlo pop strapazzata dai Kolors.

 

Hunziker poco credibile quando mima

Sketch Favino-Hunziker tipo aereo con gli avvisi. Favino relativamente credibile, Michelle che mima no.

 

Lo pseudo rock di Canzian

Red Canzian, il finto rock pretenzioso di un preteso uomo “testimone del tempo” che avrebbe vissuto esperienze fondative.

 

La sottile malinconia di Luca

Barbarossa apre le danze. Esecuzione da professionista per un brano venato di una sottile malinconia.

 

 

L’ennesimo “meraviglioso”

All’insegna dell’ennesimo “meraviglioso” il trio Baglioni-Hunziker-Favino dà il via alla gara. Almeno ci ironizzano su.

 

Milly Carlucci dove sei?

Milly Carlucci dove sei? La conduttrice deve lanciare lo show Rai “Ballando con le stelle”, è in platea e la telecamera fatica a trovarla.

 

Serata al via, Baglioni presenta Ultimo (ma sbaglia titolo)

Claudio Baglioni stavolta svolge il ruolo che ha accuratamente evitato, quello di presentatore: “E’ stata un’avventura appassionante, difficile e semplice. E’ andata bene anche se era partito storto, soprattutto il mio farfallino che ha fatto più scalpore della farfallina di Belen”. E introduce il vincitore delle Nuove proposte, i giovani: Ultimo che canta la sua canzone, “Il ballo delle incertezze”. Ma Claudio l’ha chiamata “Il ballo delle apparenze”.

 

Cosa riserva la serata

Sanremo stanotte decreta il vincitore del 2018. Gli ospiti sono Laura Pausini, che martedì non ha potuto esserci per la laringite e alla Rai confessa di non avere ancora la voce al 100%: c’è Fiorella Mannoia che l’anno scorso gareggiò arrivando seconda e canta un brano di Ivano Fossati; arrivano in trio Nek, Pezzali e Renga. C’è da attendersi un’altra incursione di Fiorello dopo la prima serata?  “Ci sarà qualcosina, ma poca roba. Evitiamo sorprese così finiamo prima”, ha risposto Claudio Baglioni ai cronisti. Il quale incassa anche i complimenti da Adriano Celentano per aver rimesso al centro del festival la musica e le canzoni. Il giornalista Mollica dal Tg1 diffonde il messaggio del “molleggiato” a Claudio che lo consacra: “Finalmente un festival, complimenti, i cantanti non sono più i valletti dei grandi ospiti, sei un organizzatore, la Rai non potrà più fare a meno di te”. Il direttore artistico incassa soprattutto i complimenti della Rai felice perché gli ascolti sono stati un crescendo e perché sono state evitate polemiche politiche in tempi di par condicio. E, non ultimo, per aver azzeccato i due co-conduttori che poi hanno avuto un ruolo preminente nelle presentazioni: Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favini. Tra gli ospiti ha un posto Antonella Clerici con i dodici giovani cantanti di “SanremoYoung”, lo show Rai nuovo e riservato ai giovanissimi del nuovo millennio che Rai1 trasmette  per cinque venerdì dal 16 febbraio al 16 marzo. 

 

In chiusura verrà stilata e diffusa prima la classifica dal 20esimo al quarto posto in ordine di classifica. I primi tre piazzati non ricanteranno – da quanto dichiarato dalla Rai – ma verrà proiettato un video-estratto delle loro esibizioni in un ordine stabilito dal notaio.

Per i voti le giurie incidono in queste percentuali:

televoto 50%

giuria degli esperti 20%

sala stampa 30%

 

E quindi vi forniamo l’ordine di apparizione della serata comunicato in conferenza stampa dalla Rai.

 

Luca Barbarossa  “Passame er sale”

Red Canzian “Ognuno ha il suo racconto”

The Kolors “Frida (mai, mai, mai)”

Elio e le Storie tese “Arrivedorci”

Ron “Almeno pensami”

Max Gazzè “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”

Annalisa “Il mondo prima di te”

Renzo Rubino “Custodire”

Decibel “Lettera dal Duca”

Ornella Vanoni con Pacifico e Bungaro “Imparare ad amarsi”

Giovanni Caccamo“Eterno”

Lo Stato sociale “Una vita in vacanza”

Roby Facchinetti e Riccardo Foglio “Il segreto del tempo”

Diodato e Roy Paci “Adesso”

Nina Zilli “Senza appartenere”

Noemi “Non smettere mai di cercarmi”

Ermal Meta e Fabrizio Moro  “Non mi avete fatto niente”

Enzo Avitabile e Peppe Servillo “Il coraggio di ogni giorno”

Le Vibrazioni “Così sbagliato”

Mario Biondi “Rivederti”

 

 

 

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