Virginia Raffaele conquista Sanremo: così si ride di gusto | Giornale dello Spettacolo
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Virginia Raffaele conquista Sanremo: così si ride di gusto

Serata vivace. Niente male Frassica. James Taylor strazia Verdi. Paoli, Rea e Baglioni omaggiano bene De André e Bindi. Flash mob per le donne, ma di femminicidio non si parla. La cronaca minuto per minuto. E la classifica

Virginia Raffaele conquista Sanremo: così si ride di gusto
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8 Febbraio 2018 - 20.40


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Stefano Miliani

 

La sorpresa della serata ha la verve di una bravissima comica: Virginia Raffaele. Che ha regalato la sua ironia irriverente, ha strapazzato Baglioni sull’età e lo ha perfino contagiato smuovendolo dalla fissità delle serate precedenti (già stasera è stato più sciolto). Brava la Rai a tenerla come sorpresa. La comica romana contagia il conduttore che arriva perfino a imitare la comica che imita Belen. Finalmente una sorpresa e la Rai ha saputo tenerla in serbo: dal pubblico spunta Virginia Raffaele. Sciorina complimenti, si fa per dire, a Claudio: sex symbol per le milf “quest’anno ci sono più all’Ariston che alle terme di Saturnia”, scende le scale da solo, da giovane era smunto, è la storia del ‘900″. E via con altri complimenti sulla tarda età: “Sembri lo zio di Gianluca Vacchi”. Per restare nella comicità: Nino Frassica maresciallo di Don Matteo strappa sempre un sorriso con il suo italiano strapazzato.

Baglioni canta un po’ troppo spesso però è il suo mestiere e ci si rifugia. Lascia a Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino gran parte della conduzione e loro conducono bene: l’accoppiata artistica è stata azzeccata. Bravo Favino anche con l’inglese nel ruolo dell’ospite internazionale e guru che ricorda Steve Jobs, peccato la gaffe su Conchita Wurst.

Nonostante Michelle, un flash mob di attrici e cantanti solleva il tema della violenza sulle donne senza affrontare in modo esplicoto l’argomento chiave, il femminicidio. Luciana Littizzetto nel 2013, nel  primo dei due festival con Fabio Fazio, lo affrontò con una “lettera”  in solitaria dal palcoscenico dimostrando che se ne può parlare e tenere alta l’adrenalina dello show. Purtroppo l’argomento vale come e più di allora.

Appurato questo, la serata ha ingranato un altro passo rispetto alle prime due. E’ quel qualcosa difficile da definire eppure palpabile e concreto. Lo show resta troppo lungo, hai voglia a dire che le canzoni in gara sono centrali se il festival dura quatto ore a botta, a ogni modo per tenuta spettacolare la terza è la migliore, tolto che Fiorello travolge tutti. Ma Virginia Raffaele è sua pari, non vale un grammo di meno. Musicalmente? Danilo Rea, Gino Paoli e Baglioni in trio su De Andrè e Bindi sono stati il numero musicale migliore. Anche se il direttore artistico che canta ogni due minuti sembra un direttore di giornale che firma articoli in ogni pagina. Il momento musicale peggiore? Dispiace dirlo ma è James Taylor che massacra in italiano “La donna è mobile” dal “Rigoletto” di Verdi. In “You’ve got a a friend” con Giorgia invece gli applausi sono meritati.

Delle canzoni in gara: Ermal Meta e Fabrizio Moro accolti dagli applausi all’Ariston e virtuali sui social. Avevano buone chance prima, le hanno adesso. Gli Stato sociale sono tornati con la ballerina acrobatica anziana (inglese), fantastica, e un messaggio sui metalmeccanici Fiat che l’azienda non reintegra nonostanze la sentenza di un tribunale. Il mondo di fuori non filtra.

 

Ecco la classifica provvisoria dei dieci big della serata: tiene conto dei voti della sala stampa

Fascia blu (i più votati):
Max Gazzè
Lo Stato Sociale
Ermal Meta e Fabrizio Moro
Fascia gialla (classifica centrale):
The Kolors
Luca Barbarossa
Enzo Avitabile e Peppe Servillo

Fascia rossa (i meno votati):
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli
Mario Biondi
Giovanni Caccamo
Noemi

 

Di seguito, la cronaca minuto per minuto

 

Ancora il “popopopo”, che noia (diventerà un tormentone?)

Dopo la classifica della sala stampa ci ripropinano il “popopopo”, la sigla sanremese. Entrerà in circolazione, non è da escludere diventi un tormentone, a dirla tutta avrebbe già abbondantemente stufato e invece insisteranno.

 

La Rai fa pubblicità alla Rai con Santamaria e Pandolfi.

“E’ arrivata la felicità 2” è la fiction che torna su Raiuno dal 20 febbraio e la Rai piazza Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi sul palcoscenico a cantare per lanciare la nuova serie. Autopromozione.

 

Nino Frassica, il gioco sulle parole

Nino Frassica carabiniere maresciallo di “Don Matteo”. In platea salva un signore che vuole farla finita buttandosi dalla sedia. Poi sul palco raccoglie i dati del direttore artistico: Claudio Baglioni, qual è il nome e quale il cognome? Nato? Roma, intesa come città. Sesso? Metto un punto interrogativo, voi dello spettacolo. Sport? Calcio e cavallo, risponde Claudio. Caciocavallo appunta il maresciallo. Gli fa il test se conosce le canzoni per fare il direttore artistico. Poi: lei è molto gentile, allora il morto (che sarebbe Memo Remigi) lo lasciamo qua perché la tv del dolore fa molta audience.

Si uniscono Favino e Michelle Hunziker. Alla quale il maresciallo chiede il piercing per lo spelling. Frassica gioca sempre con il linguaggio con arguzia.

 

La cronaca minuto per minuto

 

Baglioni: “Serate lunghe”. Eh sì

“So che queste serate sono lunghe”, riconosce Claudio Baglioni. Eh sì. E introduce Memo Remigi, autore e cantante della storia della canzone. Che intona “Io ti darò di più” che interpretò con Ornella Vanoni una cinquantina di anni fa.

 

Numero musicale anche toccante

Scambio di cortesie. Baglioni canta, con Gino Paoli, un brano di Gino Paoli. Sempre con Danilo Rea al pianoforte. Numero musicale ben fatto, riuscito, anche toccante.

 

Rea-Baglioni-Paoli, bell’omaggio a De Andrè e Bindi

Il pianista jazz (in senso ampio, non accetta confini) Danilo Rea con Claudio Baglioni che canta la Canzone dell’amore perduto di De André. Dopo di che arriva Gino Paoli. Bell’omaggio. Segue “Il nostro concerto” di Umberto Bindi che, ricorda Paoli, è stato stroncato dall’odio.

 

Passeri, Baglioni e la giornalista del tg1

Baglioni al pianoforte “Senza te” tra passeri e gabbiani con la giornalista del tg1 Emma D’Aquino che interrompe-dialoga sul passero e altri uccelli. Mah. Meglio quando Claudio canta Rino Gaetano e lei lo accompagna.

 

Kolors scenografici

The Kolors: scenografici dalla prima sera con i tamburi, sempre scenografici.

 

Taylor-Giorgia duettano, il pubblico li approva

“You’ve got a friend” di Carole King cantata da James Taylor – ecco questo è il suo terreno – con Giorgia. Urla di approvazione dal pubblico.

 

James Taylor strazia Verdi

James Taylor canta “Qual piuma al vento”, aria dal “Rigoletto” di Verdi. Chitarra solo. In italiano. La strazia. Francamente: ce n’era proprio bisogno? 

 

Noemi con scollatura vertiginosa

Noemi si fa notare per la scollatura vertiginosa

 

Meta e Moro accolti da un applauso

Ermal Meta e Fabrizio Moro accolti da un applauso in sala. Rischiavano fischi? Partivano favoriti. E’ uno dei brani migliori, chissà se le polemiche li danneggeranno.

 

Il medley delle donne per le donne (ma nessunso parla di femminicidio)

Il flash mob di attrici e cantanti portano all’Ariston  il tema della battaglia per le donne. “Le donne di Modena” di Francesco Baccini si trasforma nelle “Donne di Napoli”, poi intonano “Le donne lo sanno” di Ligabue, “Acqua e sapone” degli Stadio, “Non sono una signora” di Loredana Bertè, “Viva la mamma” di Edoardo Bennato, “Gli uomini” di Mia Martini e “Quello che le donne non dicono” cantata da Fiorella Mannoia. “Questa è una battaglia da fare tutti, uomini e donne”, esclama Michelle. Nessun accenno al tema del femminicidio. A Milano è stata uccisa una ragazza e nessuno sfiora il tema. Luciana Littizzetto lo affrontò di petto.

 

La classica finta protesta. Stavolta per le donne

Michelle canta Gianni Nannini (non granché), poi la classica interruzione organizzata di qualcuno dal pubblico che la contesta: una donna perché canta “Maschi” della Nannini. E’ un gruppo di donne che sale sul palco: schermaglie con la conduttrice, estratti di canzoni a go-go nel nome delle donne, saluti e sorrisi.

 

La retorica Pooh

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, la retorica all’ennesima potenza. Non ci sono più i Pooh, quella magniloquenza non ci viene risparmiata, anzi raddoppia: è in gara perfino Red Canzian.

 

Max Gazzè tiene il ritmo

Max Gazzè con la sua leggenda tiene bene il passo.

 

Favino fa Steve Jobs (in inglese)

Favino fa l’ospite internazionale in inglese. Campeggia la foto di Conchita Wurst, la trans con barba che fu ospite nel 2015. Sanremo non ha mai discriminato nessuno di provenienza (Bongiorno), dalle isole (Baudo), razza (l’abbronzato Conti), classe sociale (principe Umberto). Con maglione: Steve Jobs. Visto che lancia un “device”: BagliOne. Che risponde alle domande ma a quella se è felice nel nuovo ruolo intona e ripete il suo hit giovanile “Porta portese” e s’incanta. Bravo. Numero non eccelso ma dignitoso.

 

Avitabile e Servillo, forse il pezzo più bello

Enzo Avitabile e Peppe Servillo: cantano di Scampia, ma la canzone è tra le migliori non solo per il testo, lo è per la musica. Quasi impossibile possano vincere, per quanto sia presto per fare pronostici (che vengono sempre smentiti peraltro).

 

Michelle dimentica il codice di voto

“Una profonda riflessione sull’Italia e i suoi abitanti”. Michelle si avventura nell’analisi sociologica dei testi per introdurre Avitabile e Peppe Servillo. Dimentica però il codice di voto e viene ripresa in tempo. Sembra una cosa da nulla. Non lo è.

 

Barbarossa risalta tra gli altri cantanti

Luca Barbarossa con “Passame er sale” ha un tono malinconico che risalta tra le altre canzoni.

 

Ospiti i Negramaro: risarcimento da un lontano Sanremo

I secondi ospiti della serata: i Negramaro. Che 13 anni fa (se ricordiamo bene gli anni) a Sanremo furono alquanto sfigati. Come ospiti di lusso, stasera: un risarcimento. Ottengono grandi applausi dall’Ariston dopo aver suonato con Baglioni.

 

Virginia swing

Virginia imita Michelle Hunziker, Ornella Vanoni (“Ho visto Gino dietro le quinte, abbiamo fatto l’amore io e Gino”). E ancora a Claudio per la tenera età: “hai preso la pasticca…” Alla fine canta pure lei. “Canto anche se sono stonata”. Baglioni la tranquillizza, non sei stonata. “E’ il titolo della canzone” lo rimbrotta lei spazientita. Pezzo swing. Baglioni balla: addirittura. E imita lui la parodia di Virginia quando come Belen ancheggia e si piega come un fuscello. Ieri sera pareva impossibile. Ci voleva una ricetta rigenerante. Brava la Rai stavolta, sorpresa riuscita.

 

Virginia tartassa Claudio per l’età

Virginia continua con Claudio: come sei tenero, hai invitato la tua prima fidanzata, la ballerina di Stato Sociale. Hai la badante svizzera. E’ bello, fate gli omaggi agli artisti di un tempo: Endrigo, Bacalov, Baglioni…” (i primi due non sono più in vita). E Claudio fa gli scongiuri e si scioglie. 

 

Virginia esalta Claudio: come invecchia bene

Finalmente una sorpresa che la Rai ha saputo tenere in serbo: dal pubblico spunta Virginia Raffaele. Definisce Claudio sex symbol. Gli fa i complimenti perché “quest’anno ci sono più milf all’Ariston che alle terme di Saturnia” che tifano per lui (le signore non proprio giovanissime), perché scende le scale da solo… Da giovane era smunto, bianco, sei stato il primo emo della storia. Sei come il vino, ogni anno che passa invecchi. Stai benissimo. Sei la storia del ‘900″. E giù con altri complimenti: “Sembri lo zio di Gianluca Vacchi”.

 

Gli Stato Sociale per i metalmeccanici Fiat

Con  alla giacca un cartellino con uno dei nomi dei cinque metalmeccanici della Fiat reintegrati dopo il licenziamento, dichiarato illegittimo, ma mai tornati in fabbrica, nonostante venga pagato loro regolare stipendio. Si riferiscono a Domenico Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricatore.

 

La ballerina della terza età

Gli Stato Sociale tornano con la ballerina della terza età (per non dire vecchia e rispettare il politicamente corretto). Fantastica, agile, come farà?

 

Michelle interprete alla Nasa

Michelle: da piccola volevo fare l’interprete alla Nasa per scoprire i segreti degli alieni.

 

Anonimo Caccamo

Giovanni Caccamo apre la serata dei big. Normale, quasi anonimo

 

Baglioni meno rigido, merito anche di Michelle e Pierfrancesco

Scambio di battute Baglioni-Favino che gli ruberebbe frasi dalle canzoni. Va riconosciuto: il direttore artistico stasera è meno rigido nel ruolo di co-conduttore. Aveva detto che gli ascolti non lo interessavano molto. Lo dicono tutti. Non è vero, non può essere vero: i buoni risultati di pubblico lo hanno tranquillizzato e si vede. 

 

Michelle-Pierfrancesco, c’è più ritmo senza Claudio

La coppia Michelle-Pierfrancesco sempre più affiatata. Baglioni lascia loro lo spazio. Giova al ritmo della serata.

 

La classifica provvisoria dei giovani

La giuria demoscopica (che vale per il 30%) fissa questa classifica provvisoria dei quattro giovani: nell’ordine, Mudimbi, Ultimo, Eva e, quarto, Leonardo Monteiro.

 

Monteiro da tradizione

Leonardo Monteiro: da ballerino ad Amici al festival. La sua “Bianca” è da tradizione.

 

Ultimo sanremese

Ultimo (nome d’arte): brano con melodia sanremese.

 

Eva in tensione

Eva cerca la felicità: è tesa

 

Michelle punta sul sexy

Michelle con acconciatura anni 20 e abito sexy non passa inosservata al compare Favino.

 

Il mago frizzante di Mudimbi

Mudimbi primo dei giovani. Rap divertente, frizzante e leggero.

 

L’Ariston applaude Baglioni rock

Baglioni rockettaro canta, suona la chitarra e dichiara “aperto il terzo atto”. L’Ariston lo applaude. Apertura insolita, da un direttore artistico. D’altronde Claudio è un musicista. Il suo brano è “Voglio andar via”. Non sarà un lapsus?

 

Cosa riserva la serata

La terza serata sanremese si regge sul pubblico che continua a seguire il festivalone siglato Claudio Baglioni: 9,680mila telespettatori e 47,7% di share quando la Rai si era detta appagata, con prudenza, se stava sopra quota 40%. Ma grava il caso Ermal Meta-Fabrizio Moro per la canzone “Non mi avete fatto niente” con i due artisti sospesi per sospetto plagio e reintegrati dopo 36 ore e molte discussioni e contestazioni sulla scelta da parte di numerosi cronisti nella sala stampa.

 

La diretta 2/ Vecchioni a Sanremo: noi uomini dobbiamo combattere le violenze

 

Moro amareggiato

Moro è amareggiato: “Non c’è dubbio che questa vicenda ci abbia un po’ penalizzato ai fini del festival. Si è parlato di plagio, e quando la gente sente plagio si ferma, prende le distanze, non va ad approfondire e quindi, anche se plagio non è, la macchia rimane comunque. È quella parola ad avermi fatto più male: su quella canzone ho lavorato un anno. I fatti del Bataclan mi hanno dato lo spunto per andare a ricomporre un nuovo brano riprendendo una cosa su cui avevo lavorato io. È farina del mio sacco. Poi Ermal ci ha messo del suo”. La bellezza, dicono, “se la tiri fuori va conservata”.

La scaletta della serata
Iniziano i giovani in questa sequenza:

Mudimbi: Il mago
Eva: Cosa ti salverà
Ultimo: Il ballo delle incertezze
Leonardo Monteiro: Bianca

Dopo tocca ai Campioni in quest’ordine:

Giovanni Caccamo: Eterno
Lo Stato Sociale: Una vita in vacanza
Luca Barbarossa: Passami er sale
Enzo Avitabile con Peppe Servillo: Il coraggio di ogni giorno
Max Gazzè: La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli
Ermal Meta e Fabrizio Moro: Non mi avete fatto niente
Noemi: NOn smettere mai di cercarmi
The Kolors: Frida (mai, mai, mai)
Mario Biondi: La curiosità

 

Gli ospiti
Gli ospiti della serata sono: Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi per la fiction “È arrivata la felicità”, Nino Frassica, Danilo Rea che con Baglioni omaggerà Umberto Bindi, Gino Paoli che ocn Baglioni ricorderà De Andrè. James Taylor che canterà l’aria dal “Rigoletto” di Verdi “La donna è mobile”, il brano “Fire and Rain”, e, con Giorgia, “You’ve got a friend” di Carole King, brano che lo ha reso celebre nel mondo. Ospiti anche i Negramaro che tornano al festival dopo 13 anni, cantano “La prima volta” e, insieme a Baglioni, “Poster”, successo del direttore artistico del 1975.

 

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