Così come l’Academy assegna gli Oscar del cinema, la statunitense National Academy of Recording Arts and Sciences statunitense attribuisce i Grammy Awards, i premi della musica che incidono sul mercato globale. La sessantesima edizione si tiene il 28 gennaio al Madison Square Garden di New York, la presenta il comico James Corden e vede in vetta alle nomination più artisti afroamericani. Jay-Z vanta otto candidature, compresa quella per l’album con il suo “4:44”. Dal mondo latino il portoricano Luis Fonci vede il singolo “Despacito” tra le canzoni e le performance candidate a un Grammy. Bruno Mars e Lamar vantano più nomination. Può incuriosire che abbia due nomination Nick Cave, tra cui quella per il Best Music Film.
Alessia Cara e Khalid sono in cima alla lista dei nuovi artisti pop, i Coldplay e Lana Del Rey per il milgior pop album cantato seguiti da Lady Gaga (con Joanne”) e Kesha, nella medesima categoria Best Traditional Pop Vocal Album entrano Michael Bublé con “Nobody But Me” e Bob Dylan con “Triplicate”; Big Sean, Cardi B, Jay-Z, Kendrick Lamar e Migos si contendono l’ambitissima palma della migliore performance rap. Curiosamente ma comprensibilmente nella “best rock performance” corrono due artisti che purtroppo non ci sono più: Leonard Cohen e Chris Cornell, seguiti dai Foo Fighters, Kaleo e Nothing More.
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