Un nuovo album per i fan dei The Killers, a ben cinque anni di distanza dall’ultimo: il sound, già fatto saggiare al pubblico con singoli estratti quali ‘The man’ e ‘Run for Cover’, si presenta decisamente anni 80, con decise influenze new wave. I testi, i cui titoli erano noti fin dalla pubblicazione della title- track, sono tutti incentrati sulle vicende personali dei membri della band.
“Wonderful wonderful” è stato accolto con buon favore della critica, per la maturità e la consapevolezza raggiunta dopo sedici anni di carriera.
La band, autrice in passato di successi planetari come “Somebody told me”, si lascia contagiare solo in parte dal recupero di battiti disco prestati dagli ’80 (chiari in “The man”), confermando, semmai, un mestiere capace di spaziare dalle sonorità più pompose (“Life to come”), a quelle più secche e new wave (“Run for cover” si apre come una loro lettura dei Diiv).
La genesi del disco, il quinto della carriera, ha messo di fronte l’autore Brandon Flowers ad un tenace blocco dello scrittore: cinque anni, nella velocità del mercato discografico, sono molti. Secondo la rivista britannica Nme, la prima che iniziò a notare il talento della band agli esordi, questo “Wonderful wonderful” ha meritato l’attesa, divenendo “il miglior album della band dal ‘Sam’s town’ del 2006”; quello che conteneva il successo “When you were young”.
La mano di Flowers sembra dominare tutto lo sviluppo delle canzoni, e, in un certo senso, questo aspetto continuerà anche nella fase di promozione dal vivo: il bassista Mark Stoermer e il chitarrista Dave Keuning hanno annunciato infatti che non parteciperanno al tour del nuovo album per ragioni personali. Il disco vede anche la partecipazione del padre della ambient music, Brian Eno, che ha contribuito alla scrittura di “Some kind of love”.
Come si è detto, finora le recensioni ricevute da “Wonderful wonderful” sono state piuttosto favorevoli: secondo l’aggregatore Metacritic il voto medio è stato di 75/100, con le “promozioni”, in particolare di AllMusic, Nme e “Guardian”.
Quest’ultimo, in particolare ha descrittol’album come “l’ululato del frontaman in faccia all’uragano in arrivo” sul “panico di mezz’età, i senatori disonesti e le fake news”.
Se AllMusic ha apprezzato la “sincerità ridicola” delle composizioni, che mettono a nudo molte vicende del vissuto di Flowers come il disturbo post-traumatico che ha colpito la moglie, una lettura più sferzante è arrivata, invece, dall’ “Indipendent” che ha parlato di un album adagiato sulle passate glorie dei Killers e, quindi, povero d’inventiva.