Quando si ama la musica: in fila a meno 35 gradi per i The Killers | Giornale dello Spettacolo
Top

Quando si ama la musica: in fila a meno 35 gradi per i The Killers

Vicino Montreal, per alcuni problemi tecnici, centinaia di persone che aspettavano di assistere all'esibizione dei The Killers, hanno aspettato a lungo di entrare in un gelo polare

Quando si ama la musica: in fila a meno 35 gradi per i The Killers
Preroll

GdS Modifica articolo

7 Gennaio 2018 - 17.47


ATF

L’amore per l’arte quasi sempre è profondo e per essa si fa tutto. Come per la musica, sapendo che il librarsi delle note porta nutrimento all’anima, passando per le orecchie. Sempre che ci siano ancora e che non ti siano cadute per il gelo. Come hanno rischiato che accadesse le centinaia di persone che ieri sera, a Laval, nell’area di Montreal, hanno atteso l’inizio del concerto del gruppo americano dei The Killers pensando di potere entrare subito in sala, ma che, per problemi tecnici che ne hanno impedito temporaneamente l’ingresso, hanno affrontato una lunga attesa. Ma all’aperto e con 35 gradi sotto lo zero.
E non s’è trattato nè di poche persone (la Place Bell, un grande anfiteatro, aveva fatto il sold out), nè, purtroppo, di poco tempo, che la gente ha affrontato con stoico senso pratico, dal momento che avevano già comprato il biglietto. Il tutto aggravato dal fatto che l’organizzazione non ha fatto nulla (sarebbe bastato distribuire del thè caldo o del caffè) per alleviare la condizione innaturale di chi era in fila e che aveva come solo strumento per combattere il freddo l’antico metodo del ”batti i piedi, che ti riscaldi”, che forse, a -35 è solo una pia illusione, una lieve speranza.
Una situazione provocata essenzilamente da problemi all’impianto elettrico della sala, che peraltro è stata inaugurata solo pochi mesi fa, nell’agosto scorso.
E di questi disservizi – che hanno costretto il gruppo del Nevada ad interrompere per tre volte il concerto – si sono fatti portavoce gli stessi The Killers che, sul loro profilo Instagram, hanno tradotto la loro rabbia con una semplice frase, di rara efficacia: ”La folla era elettrizzata, la sala no”, giocando sul termine ‘electric’-
Molti spettatori, servendosi dei social network come cassa di risonanza della loro rabbia, hanno denunciato l’accaduto, dicendo di essere rimasti per 40 minuti nello spiazzo antistante l’anfiteatro che, a quelle temperature – e col il vento a rendeva ancora più insostenibile la situazione – deve essere sembrata l’anticamera del mitico ”frozen hell”.

Native

Articoli correlati