Il settimo capitolo della saga ‘Caparezziana’ è infine uscito: un disco a tinte fosche, che racconta della crisi vissuta dall’artista nell’ultimo anno. Il suo stesso annuncio sui social suona molto inquietante, come l’allarme radiofonico che si sente nei primi minuti degli horror b-movies; insomma, quello che avverte che il maniaco di turno è fuggito dal manicomio e gira per le campagne armato di uncino.
“Prisoner 709 è finalmente libero, e puoi trovarlo dovunque”.
Anticipato dall’omonimo singolo, il disco arriva a tre anni di distanza dall’acclamato “Museica” ed è disponibile da oggi nei negozi e sulle principali piattaforme online.
A differenza del precedente capitolo discografico di Caparezza, che era un’esplosione di colori, “Prisoner 709” è volutamente più cupo e introspettivo: “Questo è un album in bianco e nero, perché anche se sono sempre stato ironico e allegro, per tutti arriva un momento di riflettere, per poi magari prendere il periodo che si sta passando per quello che è”, ha spiegato il cantautore, che durante la registrazione del disco si è trovato anche a fare i conti con l’accentuarsi di un disturbo all’orecchio, clinicamente conosciuto come acufene.
Le sedici tracce che compongono “Prisoner 709” hanno come tema portante l’influenza della tecnologia sulla nostra vita: “Con queste canzoni ho fatto una sorta di autoanalisi, pur non conoscendo molto di una materia come la psicologia alla quale mi sto avvicinando solo adesso”.
Il “Prisoner 709” dell’album è lo stesso Caparezza, che nel disco non riflette solo sul suo stato di cattività, ma racconta anche la rivolta e il percorso di “liberazione dalla sua prigione”: “Anche la sonorità fa parte del mio stato d’animo che ho voluto raccontare e della scossa che ad un certo punto ho deciso di darmi. Scrivendo parte di queste canzoni mi sono accorto che stavo vomitando tutti i miei stati d’animo del momento, che solo una volta esorcizzati mi hanno permesso di andare avanti vivendo i lavori come una reazione a qualcosa”.
Nella tracklist non mancano collaborazioni illustri, come quelle con John De Leo e Max Gazzé. Di seguito, i 16 brani che compongono “Prisoner 709”: 1. Prosopagnosia feat. John De Leo 2. Prisoner 709; 3. La caduta di Atlante; 4. Forever Jung feat. DMC; 5. Confusianesimo; 6. Il testo che avrei voluto scrivere; 7. Una chiave; 8. Ti fa stare bene; 9. Migliora la tua memoria con un click feat. Max Gazzé; 10. Larsen; 11. Sogno di potere; 12. L’uomo che premette; 13. Minimoog feat. John De Leo; 14. L’infinito; 15. Autoipnotica; 16. Prosopagno Sia!