Lars von Trier, geniale e disturbante regista danese compie oggi 60 anni essendo nato a Copenhagen il 30 aprile del 1956. Il suo animo tormentato e la sua indole autodistruttiva vengono spesso messe a nudo nei suoi film.
Gira il suo primo lungometraggio intitolato L’elemento del crimine, nel 1984. Selezionato al Festival di Cannes la pellicola fu un insuccesso in patria, ma grazie alla notorierà all’estero trovò i fondi per i due successivi titoli della trilogia europea: “Epidemic” (1987) e “Europa” (1991).
Le onde del destino del 1996 in cui il regista danese omaggia il cineasta compatriota Carl Theodor Dreyer, fu invece un successo internazionale. Nel 2000 grazie al musical Dancer in the Dark interpretato dalla cantante Bjork sperimentò le tecniche di un cinema naturalista che porteranno al manifesto Dogma 95 fautore di un cinema estremamente rigoroso con recitazione spontanea,
macchina a spalla, assenza di effetti luminosi e riduzione progressiva del commento sonoro.
Fra le sue muse Nicole Kidman (Dogville, 2003), Kirsten Dust (Melancholia, 2011) e Charlotte Gainsbourg (Nymphomaniac, 2014). Grazie al suo immenso talento, Trier è riuscito in tutte le possibili forme cinematografiche, dal cortometraggio sperimentale, alla serialità (The Kingdom realizzato per la tv nel 1994) dalla commedia (“Il grande capo”, 2006), al cinema di genere (“Antichrist”, 2009), fino al racconto erotico (Nymphomaniac, 2014).
Nel maggio 2011 fu espulso dal festival di Cannes, dove il film Melancholia era in concorso, per le sue dichiarazioni di simpatia nazista e antisemita. La sua forte personalità a volte ha offuscato il suo genio, che ora si lancia in uno dei suoi nuovi incubi con The House that Jack Built annunciato per il 2017.