Amman non ospiterà un concerto della celebre band libanese, che sta spopolando sulla scena mediorientale conquistando anche una parte del pubblico occidentale: i Mashroù Leila – nome che può tradursi sia come ‘Il progetto di Leila’ o ‘Progetto nella notte’ – non si esibiranno in quanto, secondo le autorità, i loro testi “inneggiano all’omosessualità e al satanismo”.
Come spiega il gruppo sulla sua pagina Facebook, il concerto, fissato nel teatro romano della capitale per venerdì 29 aprile, è stato annullato da parte del ministero del Turismo, in quanto l’evento “contraddice il carattere storico del sito”. La band ha poi aggiunto che “ufficiosamente ci hanno detto che non ci sarà mai più concesso il permesso di esibirci in Giordania a causa delle nostre posizioni politiche e religiose, e per il fatto che difendiamo l’uguaglianza tra i sessi e la libertà sessuale”. Definendo quindi la decisione come un atto di “censura”, i componenti del gruppo rock promettono di dare battaglia per difendere “la libertà” di suonare le proprie canzoni.
Il leader del gruppo, Hamed Sinno, è omosessuale ed è un fatto noto al pubblico. In Giordania – ma anche in Libano – l’omosessualità costituisce però un reato punibile anche con il carcere.