La vittoria degli Stadio a Sanremo è stata una cosa molto importante, perché ha dimostrato che non si è costretti a passare dai talent per essere al centro della musica, esiste un altro modo che è quello di studiare e impegnarsi nel tempo e portare avanti un progetto fatto di passione, pezzi di vita e storie di artisti.
Come gli Stadio, che hanno vinto appunto il festival senza aver mai fatto televisione ma con una carriera alle spalle che dice tutto del loro successo e del loro essere grandi artigiani del rock, caratteristica e al tempo stesso qualità riconosciuta finalmente non solo dagli addetti ai lavori ma anche dal grande pubblico, come ha confermato il televoto.
E questo loro marchio di fabbrica, si apprezza anche nel nuovo disco “Miss Nostalgia”, uscito nei giorni del festival ed ora ai primi posti nella classifica album, che contiene dodici pezzi tra cui “Un giorno mi dirai”, brano vincitore della kermesse festivaliera.
E’ il quindicesimo album in studio per la band bolognese in quasi 35 anni di carriera (si festeggeranno l’anno prossimo), ed è stato prodotto da Saverio Grandi autore di gran parte dei testi, a cui sono da aggiungere quelli firmati da Vincenza Casati (“Rimini”), Alberto Pioppi e Saverio Grandi (“Perché” e “Copriti che fuori piove”) e Giorgio Riccardo Galassi (“L’autunno ti dona”). Le musiche sono di Gaetano Curreri, frontman e voce storica del gruppo.
L’album si apre con la title track “Miss Nostalgia” e proprio le parole di questo pezzo, sottolineate da un piano e una leggera coloritura elettronica, danno il tono di tutto il disco: “Per cercare nuova ispirazione/ ho inventato un cocktail col tuo nome… Ogni strada porta da te / per me perdono non c’è / ho un’amica, Miss Nostalgia / non voltarti, non voltarti”.
Ovvero guardarsi indietro è importante, anche se solo per un attimo, poi però bisogna trovare la forza di andare avanti, un messaggio ai naviganti lanciato dalla band e a cui il gruppo stesso si è ispirato nel corso del tempo.
Notevole poi, la versione di studio di “Un giorno mi dirai”, il brano che ha vinto Sanremo. Lo struggente dialogo generazionale che ha emozionato tutti qui è accentuato da un crescendo alla Coldplay che scuote ancora di più l’animo di chi ascolta e fa apprezzare ancora di più quella che non è una semplice canzone.
L’album contiene due chicche, la presenza cioè di due personaggi a cui gli Stadio devono tutto, a cominciare dal nome ma soprattutto dalla loro crescita professionale, Vascoe Dalla. Il Komandante infatti è nel brano “Tutti contro tutti”, dove canta il ritornello. Una partecipazione straordinaria (come già avvenne nel loro album dell’84) del Blasco, che ha inciso la frase che evidentemente sentiva più nelle sue corde: “Non c’è più vergogna, hai le spalle al muto. Non vince il più bravo ma il più furbo di sicuro”.
L’altra gemma è quella del sax suonato da Lucio Dalla in “Noi come voi” brano dell’album 1983 del cantautore registrato in studio all’epoca dagli Stadio, che oggi ne hanno fatto una cover arrangiata dal maestro Beppe D’Onghia e in cui è stato inserito l’assolo del loro maestro. Ulteriore omaggio a un artista indimenticabile dopo la riproposizione trionfale de “La notte dei miracoli”.
Ma è tutto da sentire questo “Miss Nostalgia”, al di là delle incursioni degli amici big che danno quel tocco in più a un disco confezionato bene e con gusto. Le ballad proposte dagli Stadio ricalcano quel rock di qualità da sempre oggetto della loro produzione cui si aggiungono testi mai banali che fotografano la quotidianità di ciascuno di noi, tra ricordi e sentimento, riflessioni e speranze, illusioni e certezze. Quel “Cocktail con il tuo nome” musicalmente riuscito che canta Curreri e che lascia il segno in chi ascolta.