In 150mila a Campavolo per festeggiare i 25 anni di carriera di Ligabue. Cosa può chiedere di meglio un cantante? 15o voci che per tre ore hanno cantato senza perdere una parola, tutto il repertorio messo in campo dal cantautore emiliano. I fans e gli amici di musica di tutta una vita. Luciano Ligabue ha regalato più di tre ore di musica ai suoi e si è regalato l’emozione più intensa di tutta la sua carriera.
Un cantante come pochi in Italia. L’ormai mitico Campovolo di Reggio Emilia, pieno di fan in delirio, è luogo che si candida sempre di più a diventare il tempio italiano della musica. Un privilegio che pochissimi artisti possono permettersi.
Ligabue ha incantato la platea per tre ore, passando in rassegna i suoi album d’esordio. ‘Balliamo sul mondo’, tanto per cominciar bene. Poi ‘Non è tempo per noi’, uno degli inni generazionali che meglio ha fotografato un momento storico, ‘Bar Mario’, perché tutti dovrebbero avere un bar dove tornare, dopo i propri successi e i propri fallimenti.
“Il mio primo album – ha raccontato prima del concerto – fu rifiutato da tutte le case discografiche. Fu pagato da Angelo Carrara, nessuna casa discografica lo volle pubblicare, e fortunatamente a un secondo giro qualcuno cambiò idea”. Non poteva mancare ‘Buon Compleanno Elvis’, l’album della consacrazione che compie vent’anni, suonato con ‘la Banda’.Immancabile ‘Certe Notti’, colonna sonora di mezza Italia.
Nella platea anche il ministro Maria Elena Boschi, la cantante Elisa, Joe Bastianich e Flavio Insinna.
Dopo i due album forse più simbolici della carriera di Ligabue, un finale con il meglio del ‘Giro del mondo’. “Come vedi sono qua, monta su”, canta il Liga. Poi a un certo punto ci sono 150 mila persone che insieme a lui esplodono: ‘Urlando contro il cielo’. Le urla sono quelle di persone, grandi e giovanissimi, che ancora prima di ammirarlo come cantante gli vogliono bene.
Un concerto che ha fatto ballare sul mondo tutti i suoi fan. Ma soiprattutto lui: Ligabue fresco dei suoi primi 25 anni di carriera.
