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Weinstein, profumo di carcere: la procura di New York apre un'inchiesta

E' stato emesso un mandato di perquisizione con l'obiettivo di passare in rassegna l'intero archivio della società, allo scopo di stabilire se dipendenti siano stati oggetto di molestie o discriminazione.

Weinstein, profumo di carcere: la procura di New York apre un'inchiesta
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23 Ottobre 2017 - 21.56


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Non resteranno semplici rivelazioni. Non sarà un polverone senza conseguenze. Il “porco” come ha rivelato veniva chiamato nell’ambiente il suo ex autista rischia il carcere. La procura di New York ha lanciato un’inchiesta che ha come oggetto la The Weinstein Co, l’azienda co-fondata dal produttore cinematografico Harvey Weinstein travolto dallo scandalo per le accuse di molestie sessuali, e che ha un ufficio operativo a New York.

Lo ha annunciato il procuratore generale Eric Schneiderman e il suo ufficio ha fatto sapere che è stato emesso un mandato di perquisizione con l’obiettivo di passare in rassegna l’intero archivio della società, allo scopo di stabilire se dipendenti siano stati oggetto di molestie o discriminazione.

Altre testimonianze. Il meccanismo innescato dallo scandalo sessuale non si arresta. Attrici, registi, sceneggiatori: in tanti nel corso delle ultime settimane si sono pronunciati sullo scandalo sessuale che ha travolto il produttore e sconvolto il mondo di Hollywood. E ora anche l’ex autista di Harvey Weinstein racconta dettagli che fanno venire i brividi.

Secondo quanto riporta The Sun, il 56enne Mickael Chemloul ha fatto da chauffeur al produttore per diversi anni, dal 2008 al 2013. “Lavorare con Weinstein era terribile. Tutti lo conoscevano come “il porco” per via della sua stazza e perché sudava tantissimo”. Secondo quanto racconta Chemloul, il regista di Hollywood fece sesso nei sedili posteriori della sua macchina con una donna che lo implorava di “non farle del male” e poi, come se non bastasse, la prese e la portò in albergo dove fece nuovamente sesso con lei mentre nella stanza accanto dormiva sua moglie incinta. “Rimasi scioccato, mi voltai e la vidi con la testa piegata sul suo grembo, mentre lui le tirava i capelli”. Diverse volte, l’autista ha dovuto mentire a Georgina Chapman, la moglie di Weistein, dicendole che non sapeva dove si trovasse il marito. Chemloul poi rivela come il produttore si imbottisse di zuccheri prima di andare alle orge: “prendeva Viagra tutti i giorni”. La Mercedes di Chemloul ospitava una vera e propria ” scorta di preservativi e Viagra”.

Dal racconto emerge poi quanto Weinstein si eccitasse alle semplice presenza di una donna: “quando vedeva una ragazza tremava…sembrava che avesse un orgasmo. Un giorno senza sesso per lui era come una giornata d’estate senza sole”.Alla festa di compleanno di Naomi Campbell, racconta ancora l’autista, improvvisamente Weinstein cadde a terra, non riusciva più a respirare. Pare avesse mangiato così tanto da sentirsi male. Fortunatamente arrivò un chirurgo che gli salvò la vita ma la cosa più assurda è che quando aprì gli occhi “mi guardò e mi disse: “Vaff…., torna a casa”. E ricominciò a mangiare al buffet”.

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