Le accuse di stupro, che inseguono Roman Polanski, sembrano non finire mai. E’ di queste ore la notizia che la giustizia svizzera, dopo essersi dichiarata competente, indagherà ufficialmente sull’accusa di stupro rivolta la scorsa settimana al regista di ”Chinatown” e ”Rosemary’s baby”, da Renate Langer.
“Il procuratore generale del Cantone di Berna ha confermato oggi la competenza locale per la gestione del caso’, ha detto il portgavoice del procuratore della repubblica di Berna, Christof Scheurer.
Il primo passaggio è quello di chiarire se le accuse mosse da Renate Langer, che oggi ha 61 anni, siano cadute o meno in prescrizione. I fatti di cui la donna accusa Polanski risalirebbero al febbraio del 1972, quando lei aveva quindici anni, e sarebbero accaduti a Gstaad, nota stazione invernale svizzera. Renate Langer ha spiegato di avere atteso tutti questi anni prima di accusare Polanski, perchè i suoi genitori sono morti ed ha quindi potuto denunciare l’accaduto senza recare loro dolore.
Il regista di origine polacca è fuggito negli Stati Uniti nel 1978 dopo essere stato dichiarato colpevole di avere avuto rapporti sessuali con una ragazza di 13 anni. Quella di Renate Langer è la quarta accusa di violenza sessuale mossa a Polanski, che oggi ha 84 anni.
Nel 1977, Polanski ha ammesso di avere rapporti sessuali con Samantha Geimer, 13 anni, nella casa di Jack Nicholson a Los Angeles mentre l’attore era lontano.
Nel 2010, l’attrice Charlotte Lewis ha rivelato che il regista l’aveva costretta a a fare sesso quando aveva 16 anni. Robin, una terza donna, lo ha accusato di averle usato violenza sessuale quando lei aveva 16 anni, nel 1973.
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