Esordisce così Colson Whitehead, scrittore americano vincitore di un premio Pulitzer nel 2016 e, contestualmente, del National Book Award: “Abbiamo avuto tanti presidenti americani che erano dei suprematisti bianchi, ma se avessimo studiato meglio la storia non ne avremmo uno adesso”.
Il pubblico è quello del Teatro Argentina, a Roma, per l’anteprima di Libri Come.
L’appuntamento è stato dedicato al suo ultimo libro ‘La ferrovia sotterranea’ (edizioni Sur), un romanzo sulla schiavitù che parte da una metafora fantastica, quella della ferrovia sotterranea, appunto. “L’atteggiamento della polizia bianca nei confronti dei neri non è mai cambiato in America. C’è una ciclicità: ogni tot anni viene fuori un episodio di violenza, se ne parla, poi si dimentica. Ne viene fuori un altro. Se parli del razzismo di metà Ottocento parli anche del razzismo oggi. Io e la mia famiglia non ci aspettavamo di vedere un nero alla presidenza Usa, ma il grosso problema è sempre lì” ha detto.