Le parola di Asia Argento sono chiare: “Rendo noto di aver querelato Libero per aver offeso la mia dignità di donna e leso la mia reputazione con il loro pessimo articolo”.
L’attice ha anche detto: “le vittime di ricatto e violenza sessuale (tra cui io) sono qualificate come prostitute. L’offesa e l’umiliazione alla mia reputazione professionale e alla mia dignità di donna sono troppo gravi per essere tollerate”.
Il riferimento era ad un articolo, a dir poco volgare (com’è nello stile del giornale che si è già distinto per la ‘patata bollente’) dal titolo: prima la danno via poi frignano e fingono di pentirsi”.
Nel testo il giornalista Renato Farina si chiede se le attrici che hanno subito le molestie sessuali del produttore statunitense siano davvero così “difendibili”. “E siamo a Weinstein. Indifendibile, come ha detto George Clooney – scrive il giornalista – Ma perché allora sarebbero difendibili le donne che hanno accettato il prezzo dello scambio? Perché lui era ricco, forte, e loro deboli e sole?”
“Non diciamo sciocchezze – sostiene – il produttore della filibusta aveva un contratto che esse desideravano”. Parole che non sono state affatto gradite dall’attrice, almeno a giudicare dagli hashtag condivisi sui social a corredo dell’articolo. “#porci”, “#complici”, “#estremadestra”, “#patriarcato”, attacca indignata su Twitter, condividendo un precedente post che recitava: “Se non state dalla nostra parte siete complici dei carnefici”.
'Prima la danno e poi frignano': Asia Argento querela Libero
L'attrice contro il giornale di Feltri: ha offeso la mia dignità di donna e leso la mia reputazione con il loro pessimo articolo
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13 Ottobre 2017 - 19.31
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