Il Consiglio superiore della Magistratura ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del pubblico ministero della procura di Imperia Barbara Bresci, che era stato incaricato di seguire il caso dell’esplosione nella villetta in cui alloggiava l’attore Gabriel Garko nei giorni della sua partecipazione al Festival di Sanremo.
All’origine del provvedimento i post che il magistrato aveva pubblicato sul suo profilo Facebook e che riguardavano Gabriel Garko.
Il pm Bresci partecipò al sopralluogo nel villino e nei giorni successivi ebbe il compito di far luce sull’episodio. In quelle ore Garko era persona coinvolta nell’indagine.
Questo non avrebbe però impedito alla pm di parlare pubblicamente di lui sulla sua pagina Facebook. “Era bello? L’hai guardato anche per me?” chiede un’amica. E Bresci: “Eccome…”. Un’altra: “ti sei rifatta gli occhi?” E di nuovo la risposta è positiva “Sì”. Seguono altri scambi analoghi conclusi da un uomo: “Si calmi dottoressa….”.
Inoltre ne avrebbe anche preso le difese con un appassionato intervento quando sui media si diffuse l’immancabile gossip sull’omosessualità di Garko. Frasi e comportamenti che ebbero un forte eco nel circondario provinciale, visto che erano i giorni del Festival.
Anche persone che lavoravano all’organizzazione della kermesse canora, segnalarono la circostanza alle autorità. Giuseppa Geremia procuratore capo, ritenendo inopportune le esternazioni della collega per questioni attinenti al decoro e all’equilibrio della professione nonché potenzialmente dannose per il “prestigio dell’istituzione giudiziaria”, convocò la collega comunicandole che il fascicolo dell’inchiesta sull’esplosione le era stato tolto e affidato al procuratore aggiunto Maria Grazia Pradella, da pochi mesi a Imperia.