di Antonio Mazzolli
“Supereroi” è il nuovo film di Paolo Genovese, tornato al cinema dal 23 dicembre. Lo spunto è il suo romanzo omonimo, e per adattarlo Genovese si unisce a Rolando Ravello e Paolo Costella.
I superpoteri in questo caso sono quelli di Alessandro Borghi e Jasmine Trinca, una coppia che nel tempo (ben 20 anni) riesce a rimanere insieme, nonostante gli ostacoli dell’amore contemporaneo e le diversità.
Marco è un insegnante di fisica, che prova ad applicare pragmaticamente alla vita e all’amore tutte le leggi che lui stesso insegna. Anna invece è una disegnatrice di fumetti, un lavoro creativo e agli antipodi rispetto a quello di Marco. Uno crede che il tempo non esista, mentre l’altra che solo il tempo è il banco di prova per la durata di un amore.
Si incontrano per la prima volta casualmente sotto un arco in una serata di pioggia e da lì le loro vite cominciano ad intrecciarsi.
Il film parla di venti anni di convivenza, con un sapiente uso di flashback e flashforward, con punto di svolta al decimo anno di anniversario.
Il film si svolge principalmente a Milano, ma anche Ponza (centro di due tipi diversi di vacanza negli anni), , Marrakech, Copenaghen e Lucca sono città che rappresentano al meglio il momento delle vite dei due protagonisti.
Sullo sfondo ex e un manipolo di amici che gli ruotano attorno con le loro vite anch’esse fatte di alti e bassi sentimentali (tra cui Vinicio Marchioni, collega di Marco nella pellicola, e Greta Scarano).
Questo ciò che dice il regista, presentando la pellicola: “E’ un film sulla coppia, e vuole analizzare il rapporto da un preciso punto di vista: il tempo che passa. Oggi le coppie che resistono sono sempre più rare, stare insieme 10 anni è difficile, arrivare ai 20 è raro, superarli è da Supereroi.”
Una scrittura compatta, una chimica che si evince dalla complicità tra i due attori, i dialoghi, talvolta un po’ didascalici e melensi sono le caratteristiche di questo film, che vuole rappresentare una gran parte delle coppie odierne, pur non riuscendo a racchiuderle tutte.
La scelta di spezzettare il tempo nella narrazione è ottimale, per alleviare anche il sentimento forte che emana questo film, per cercare di calmarlo e dare una ricostruzione a un amore che attraversa diverse fasi: dalla felicità, alla difficile comunicabilità, la tristezza, la dolcezza, il tradimento, lo scorrere degli anni che porta inevitabilmente a una routine.
Per il film, l’omonima canzone finale è firmata dal cantautore romano Ultimo.
Essere supereroi significa rimanere insieme nonostante tutto, questo è il messaggio che nella sua semplicità deve saper risuonare nelle orecchie di molti.