Sacha Baron Cohen: "Sul set di Borat indossavo il giubbotto antiproiettile" | Giornale dello Spettacolo
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Sacha Baron Cohen: "Sul set di Borat indossavo il giubbotto antiproiettile"

L'attore: "Quando sono andato al raduno di fanatici della armi e ho cantato la canzone The Wuhan Flu, molti si sono inferociti e uno ha preso anche la sua pistola"

Sacha Baron Cohen: "Sul set di Borat indossavo il giubbotto antiproiettile"
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29 Ottobre 2020 - 17.04


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Il protagonista di Borat, Sacha Baron Cohen, ha rivelato che sul set del secondo capitolo del film (da questa settimana disponibile su Amazon Prime Video) era costretto ad indossare un giubbotto antiproiettile quando ha partecipato, nei panni del suo personaggio, ad un raduno di fanatici delle armi. 
Parlando con Stephen Colbert al ‘Late Show’, Sacha ha rivelato di aver dovuto prendere precauzioni in una scena, in cui cantava una canzone sul coronavirus, ‘The Wuhan Flu’, sul palco del raduno. “Si è sparsa la voce che ero io e gli organizzatori e molte persone tra la folla si sono arrabbiati”, ha raccontato Sacha. ”Hanno cercato di prendere d’assalto il palco. Fortunatamente per me, avevo assunto la sicurezza, quindi ci è voluto un po’ perché arrivassero sul palco”, ha aggiunto, spiegando che una folla inferocita lo aveva seguito anche dopo che era sceso dal palco. “È abbastanza raro. Ma succede di tanto in tanto”, ha continuato l’attore. ”Questo è stato il primo film in cui ho dovuto indossare un giubbotto antiproiettile. Uno dei ragazzi che hanno preso d’assalto il palco è andato a prendere la sua pistola”, ha sottolineato.
Baron Cohen ha creato il personaggio di Borat nel ‘Da Ali G Show’. Il primo film di Borat, diretto da Larry Charles, ha incassato 262 milioni di dollari in tutto il mondo ed è stato nominato agli Oscar 2006 per il migliore adattamento. Il sequel è stato girato durante il lockdown e Baron Cohen ha trascorso anche cinque giorni nei panni di Borat, chiuso in una casa con “due teorici della cospirazione”: per l’attore si è trattato della parte più difficile della realizzazione del nuovo film. In un’intervista al New York Times, Sacha ha ammesso: “La cosa più difficile che ho dovuto fare è stata vivere cinque giorni nel personaggio, chiuso in questa casa. Mi svegliavo, facevo colazione, pranzo, cena e andavo a dormire come Borat, mentre vivevo in una casa con questi due teorici della cospirazione. “Non è stato facile non avere nemmeno un momento fuori dal personaggio”. La risposta della critica a ‘Borat 2’ è stata positiva ed anche quella del pubblico, tanto che Amazon Prime Video ha parlato di un numero di visualizzazioni da record per il film nel suo primo weekend sulla piattaforma.

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