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Il teatro in carcere cambia la vita. Lo racconta un docufilm a Rebibbia

"Rebibbia24" di un gruppo di studenti romano documenta il dietro le quinte dello spettacolo "Hamlet" diretto da Fabio Cavalli

Il teatro in carcere cambia la vita. Lo racconta un docufilm a Rebibbia
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11 Dicembre 2017 - 10.46


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Il teatro in carcere può raggiungere livelli di grande eccellenza. Basti pensare alla storica Compagnia della Fortezza a Volterra diretta da Armando Punzo o all’intensissimo film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire” su un “Giulio Cesare” di Shakespeare diretto da Fabio Cavalli con i detenuti.

Proprio al Teatro di Rebibbia il 20 dicembre viene presentato “Rebibbia 24”, docufilm con gli studenti del Dams Università Roma Tre e i detenuti-attori del Teatro libero del carcere e con la collaborazione degli allievi degli istituti “Roberto Rossellini”, “Giosuè Carducci”, “Francesco d’Assisi” e della Banda della Scuola popolare di musica di Testaccio. Per adesso il docufilm viene presentato a Rebibbia.

Con il coordinamento artistico di Fabio Cavalli e il montaggio di Alessandro De Nino, ci informa la nota stampa, “sette ragazzi raccontano il dietro le quinte dell’arte in carcere e come l’incontro con Rebibbia e i suoi detenuti-artisti ha cambiato le loro vite”.

Il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre ha potuto portare gli studenti e le telecamere nel carcere grazie al Bando “Sillumina”, con il supporto di Ministero dei Beni e attività culturali e del turismo e della Siae: “da allievi del Laboratorio di arti dello spettacolo sono diventati collaboratori professionali nel progetto Rebibbia 24” che racconta il dietro le quinte della realizzazione di “Hamlet”, con la regia di Cavall.

 

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