Il teatro in carcere può raggiungere livelli di grande eccellenza. Basti pensare alla storica Compagnia della Fortezza a Volterra diretta da Armando Punzo o all’intensissimo film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire” su un “Giulio Cesare” di Shakespeare diretto da Fabio Cavalli con i detenuti.
Proprio al Teatro di Rebibbia il 20 dicembre viene presentato “Rebibbia 24”, docufilm con gli studenti del Dams Università Roma Tre e i detenuti-attori del Teatro libero del carcere e con la collaborazione degli allievi degli istituti “Roberto Rossellini”, “Giosuè Carducci”, “Francesco d’Assisi” e della Banda della Scuola popolare di musica di Testaccio. Per adesso il docufilm viene presentato a Rebibbia.
Con il coordinamento artistico di Fabio Cavalli e il montaggio di Alessandro De Nino, ci informa la nota stampa, “sette ragazzi raccontano il dietro le quinte dell’arte in carcere e come l’incontro con Rebibbia e i suoi detenuti-artisti ha cambiato le loro vite”.
Il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre ha potuto portare gli studenti e le telecamere nel carcere grazie al Bando “Sillumina”, con il supporto di Ministero dei Beni e attività culturali e del turismo e della Siae: “da allievi del Laboratorio di arti dello spettacolo sono diventati collaboratori professionali nel progetto Rebibbia 24” che racconta il dietro le quinte della realizzazione di “Hamlet”, con la regia di Cavall.