‘Everychild is my child’. E’ questo il nome dell’associazione di cui fa parte l’attrice Anna Foglietta: e con lei artisti, musicisti, sportivi ed addetti culturali; chiunque nel mondo dello spettacolo che abbia sentito la violenza di quanto sta accadendo in Siria e abbia contestualmente deciso di fare qualcosa al riguardo.
E per chi collabora al solo scopo di porre un freno al dramma dei bambini siriani, quanto avvenuto a Via Curtatone, Roma, è assolutamente inaccettabile:”Vogliamo una Roma ‘città aperta’ capace di accogliere, non possiamo rimanere indifferenti davanti ai gravissimi fatti che hanno coinvolto i bambini di Via Curtatone”afferma l’attrice Foglietta riguardo lo sgombero dello stabile.
“Auspichiamo che si trovi una soluzione condivisa che tuteli i più deboli , che non vengano separati i gruppi familiari e non si fermi la scolarizzazione e il percorso di integrazione dei minori – aggiunge l’attrice – Chiediamo alle istituzioni di concertare una soluzione che possa garantire una sistemazione adeguata in particolare alle donne e ai i 37 bambini che erano presenti nella struttura e frequentavano regolarmente le scuole del primo municipio”.
E se è vero che Everychild is my child è nata in concerto con l’onlus ‘Insieme si può fare’, per creare una scuola cerotto al confine della Siria, allo scopo di ospitare i bambini scappati dalla guerra, niente impedisce che si impegni nel breve futuro anche per “il supporto a progetti legati all’accoglienza e alla tutela dei minori, in particolare non accompagnati, nel nostro paese”, conclude l’attrice.