Quando una festa di compleanno è una faccenda privata, personale, intima. Anche se si è un personaggio pubblico, o meglio, una delle attrici più amate di sempre. Quando un velo di malinconia avvolge una ricorrenza che per altri invece è un esplosione di auguri. Quando un’assenza crea un dispiacere enorme a chi vorrebbe partecipare idealmente a una gioia, come si fa quando si tratta di un’artista che ha lasciato il segno.
E’ il caso di Monica Vitti che oggi compie 85 anni e per la quale non ci sarà nessun festeggiamento particolare. La popolare attrice romana infatti vivrà questa giornata come una delle tante che ha trascorso negli ultimi tempi, ovvero lontano da interviste, celebrazioni ufficiali e soprattutto dal circo mediatico. A farle compagnia ci sarà solo Roberto Russo, il fotografo che l’ha sposata e che da anni vive al suo fianco, intercettandone desideri e captandone sentimenti, riuscendo così a soddisfare le sue necessità.
Il suo “non esserci” come è noto, non è una scelta snobistica. La triste realtà racconta della malattia degenerativa che l’affligge da anni e l’ha praticamente sottratta alla professione, alle apparizioni pubbliche, alla vita sociale al suo pubblico e perchè no, alle amatissime partite di gyn rummy con gli amici di sempre come Zeudi Araya, nel suo attico dietro piazza del Popolo.
Vibrante, bellissima ed enigmatica come l’aveva ritratta Michelangelo Antonioni ne “L’Avventura”, incerta e passionale come l’aveva reinventata Mario Monicelli ne “La Ragazza con la pistola”, irresistibile e soubrette come l’aveva voluta Alberto Sordi in “Polvere di stelle” Monica Vitti nella sua lunga carriera iniziata più di 60 anni fa, con “Ridere! Ridere! Ridere!” diretto da Edoardo Anton e sceneggiato da Ettore Scola, ha interpretato svariati personaggi, drammatici e comici, dando sempre il meglio di sé nella recitazione come solo un’attrice di razza sa fare.
Registrata all’anagrafe di Roma come Maria Luisa Ceciarelli, sarà Monica Vitti dopo l’Accademia, quando entrò nella compagnia di Sergio Tofano, il gran signore del Teatro italiano, padre del “Signor Bonaventura”, che le consigliò di scegliersi un nome d’arte. E lei così film dopo film, premio dopo premio (cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista, tre Nastri d’argento, dodici Globi d’oro e il Leone d’oro alla carriera), divenne “la Vitti”, ovvero la risposta femminile ai cosidetti Quattro moschettieri della risata: Sordi, Manfredi, Gassman e Tognazzi.
Donna solare e affascinante, timida e travolgente al tempo stesso, la dolce Vitti attuale è tornata paradossalmente proprio ai tempi della “incomunicabilità” di Antonioni, agli esordi cinematografici esistenziali che la fecero conoscere, interpretando suo malgrado nella vita e non sul set, il ruolo dell’amica scomparsa nella finzione scenica, nel film cult “L’avventura” (Lea Massari). Come l’eroina di quella pellicola che scompare nel nulla durante una gita in barca, Monica si è assentata dal mondo, mettendo la realtà a distanza, in modo da proteggersi dall’angosciante fragilità dei sentimenti umani.
Assente giustificata dalla quotidianità, immersa in un realtà purtroppo drammatica, resta però per tutti, anche con 85 primavere sulle sue spalle, come è nell’immaginario collettivo. L’antidiva per eccellenza, pur avendo tutte le caratteristiche per esserlo. Un’attrice bella e brava che non si è mai risparmiata e che ha regalato emozioni a non finire al pubblico, icona della femminilità degli anni d’oro del Cinema, voce e volto della commedia all’italiana. Dolcissimamente bionda e con quella voce roca che ti entrava dentro, dolcissimamente affascinante e con quello sguardo da gatta che ti conquistava. Dolcissimamente Vitti. Buon compleanno Monica.