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David Grieco: il mio Pasolini per una verità necessaria

Si è svolta alla Camera dei Deputati, la conferenza stampa de La Macchinazione, film sugli ultimi mesi di vita di Pasolini, diretto da David Grieco con Massimo Ranieri.

David Grieco: il mio Pasolini per una verità necessaria
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25 Febbraio 2016 - 14.54


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di Vittorio Zenardi

Si è tenuta oggi, 25 febbraio 2016, alla Camera dei Deputati, la conferenza stampa di presentazione de “La Macchinazione”, alla presenza del regista David Grieco e di Massimo Ranieri, che nel film veste i panni di Pier Paolo Pasolini. Erano presenti anche: Paolo Bolognesi, deputato PD, la collega di Sinistra Italiana, Serena Pellegrino primi firmatario della proposta di legge Doc. XXII n. 57, presentata il 5 novembre 2015 che istituisce una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Insieme a loro l’avvocato Stefano Maccioni, cugino di Pasolini, che nel 2009 ha ottenuto la riapertura delle indagini sull’omicidio dello scrittore poi archiviate il 25 maggio 2015 e Silvio Parrello, poeta e pittore, diventato poi “er Pecetto” di Ragazzi di Vita.

Il primo a prendere la parola è stato il deputato Bolognesi che ha contestualizzato l’omicidio Pasolini, in un ben più ampio scenario: “L’omicidio di Pasolini non è un fatto isolato, ma va inserito nella storia criminale italiana, che vede intrecciarsi il delitto Mattei, l’omicidio del giornalista Mauro De Mauro, la P2 e tutti i poteri che dominavano il paese in quegli anni. L’inchiesta parlamentare vuole aprire uno spiraglio di verità, non ci sono misteri ma segreti, che si risolvono con il voler scoprire la verità”.

Il regista David Grieco ha introdotto un filmato di dodici minuti con scene tratte dal film ed estratti di repertorio e ha dichiarato: “E’ stato facile insabbiare il delitto Pasolini perché si è coperto dietro un marchio d’onta, è un frocio si diceva, quindi prima o poi sarebbe accaduto e chi ha coperto tutte le magagne pensava che avrebbe retto, forse l’avrebbe pensato anche lui” E ancora: “La storia dell’omicidio di Pasolini è assurda, non c’è una sola parola di verità dalla cena al ristorante fino ai fatti di Ostia. Paradossalmente sono contento che parliamo di Regeni perché è la stessa identica cosa di quello che è successo con Pasolini. L’hanno fatto trovare mezzo nudo per far dire che era un omosessuale in cerca di sensazioni forti, proprio come fatto con Pier Paolo.”

Massimo Ranieri, che interpreterà il poeta ha parlato della responsabilità di questa interpretazione: “Sentivo l’ombra di Pier Paolo sulle spalle, ho avuto l’onore di conoscerlo per un solo istante ad un partita di pallone. Io uscivo dallo spogliatoio lui entrava, mentre si allacciava le scarpe mi disse: allora è vero che ci assomigliavo, io gli risposi: sì maestro. Ho sentito Pasolini sempre vicino, era un macigno per me la sua interpretazione, poi ho ritrovato un paio di occhiali e mi hanno aiutato molto nel immedesimarmi. Non volevo essere il personaggio che interpreta Pasolini volevo essere lui.” L’attore ha aggiunto: “Io voglio sapere la verità come cittadino italiano, come disse Moravia al funerale, abbiamo perso un grande poeta e non ne sono nati più da allora. Chissà se ne nasceranno, speriamo di vivere a lungo per vedere un altro Pasolini. Lui era preveggente, nel 68 e dopo disse cose che si sono realizzate più tardi.”

Poi ha preso la parola Silvio Perello “er Pecetto” di ragazzi di vita che ha parlato dei numerosi depistaggi”: “La macchina con cui hanno ucciso Pasolini era quella di Antonio Pinna, quella del poeta era stata trovata sulla Tiburtina come afferma anche la cugina Graziella, che in un’intervista a Repubblica dice di aver ricevuto una telefonata di poliziotti o carabinieri che dicevano di aver ritrovato al Tiburtino l’Alfa GT di Pier Paolo, probabilmente rubata”.

L’avvocato Stefano Maccioni ha poi aggiunto: “Parrello ha dedicato l’intera vita per la verità andando a sentire le persone del quartiere, è stato sentito dalla magistratura per l’inchiesta archiviata il 25 maggio 2015. Ci sono molti aspetti inquietanti, avevo chiesto che si continuasse ad indagare, ma hanno archiviato senza trovare un movente, c’erano sicuramente altre persone come diceva la sentenza di primo grado del magistrato Moro, quella d’appello la stravolge. Il film porterà al grande pubblico la vicenda mostrando che non si è trattato di un delitto sessuale ma di un delitto politico a tutti gli effetti al di la di ogni mistificazione che sei è voluto creare fino ad oggi”.

La deputata Serena Pellegrino ha poi concluso: “Ringrazio Bolognesi, quando abbiamo presentato la proposta dellla Commisione il giorno stesso scopiò Mafia capitale. I riverberi di cosa diceva Pasolini sono quindi riscontrabili oggi, non so se arriveremo alla risoluzione ma abbiamo l’onere di farlo, è un peso morale, in questo mese ci sono poi in Parlamento approvazioni che interessano i petrolieri, vedi le autorizzazioni per le trivellazioni. Pasolini avrebbe qualcosa da raccontarci dietro questa parola. Pasolini era friulano come Giuio Regeni che era di Fiumecelli in provincia di Udine. Persone che vanno alla ricerca della verità e anche per questo è morto, purtroppo la stampa insiste sul delitto omosessuale e sulle vicende personali. Il ministro Gentiloni ha risposto al question time ma le sue risposte sono apparse fumose, è necessario che oggi la politica si prenda carico di questo.”

La macchinazione è ambientato nell’estate del 1975, quando Pasolini è impegnato al montaggio di Salò o le 120 giornate di Sodoma e nella stesura del romanzo Petrolio. Come il libro omonimo, La Macchinazione sposa tutte le varie ipotesi sulla morte del Poeta, intrecciandole in un ordito semplice e verosimile e ripercorre le tappe dei vari processi. La pellicola vanta la colonna sonora della suite Atom Heart Mother dei Pink Floyd. Al fianco di Ranieri recitano Libero De Rienzo, Matteo Taranto, Francois Xavier Demaison, Milena Vukotic, Roberto Citran, Tony Laudadio, Alessandro Sardelli, Paolo Bonacelli e Catrinel Marlon. Nei cinema dal 24 marzo 2016.

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