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È morto Ettore Scola, icona del cinema italiano

Maestro del cinema italiano, autore dicapolavori come “C’eravamo tanti amati” (1974), “Una giornata particolare” (1977) e “La famiglia” (1987).

È morto Ettore Scola, icona del cinema italiano
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19 Gennaio 2016 - 22.42


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Ettore Scola, figura di primissmo piano del cinema italiano, osservatore acuto degli umori di un’epoca si é spento questa sera a Roma al reparto di cardiochirurgia del Policlinico. Il regista e sceneggiatore veva 84 anni. Era nato a Trevico (Avellino) il 10 maggio 1931.

Scola esordisce alla regia nel 1964, ma il suo primo grande successo lo conseguirà quattro anni dopo dirigendo Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? del 1968. Con con Sordi lavorerà solo altre tre volte (in La più bella serata della mia vita, 1972, alcuni episodi del film collettivo I nuovi mostri, 1977, e in Romanzo di un giovane povero, 1995).

Tra i suoi capolavori Brutti, sporchi e cattivì (1976) e Una giornata particolare (1977) con Sophia Loren e Marcello Mastroianni alle prese con un amore impossibile all’ombra del fascismo.
Nel 1980 il regista tira le somme della commedia all’italiana ne La terrazza, amaro bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra in crisi, con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni. Nel 1982 affronta la Rivoluzione francese in Il mondo nuovo (1982), in cui Mastroianni impersona Giacomo Casanova. Nel 1987 dirige La famiglia, commedia che ripercorre 80 anni di storia (1906-1986) attraverso una saga familiare con le interpretazioni di Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant. Che strano chiamarsi Federico, sua ultima opera, era stata presentata fuori concorso durante la settantesima Mostra internazionale d’arte cinematografia di Venezia nel 2013.

Con Scola se ne va uno degli ultimi grandi cineasti, cantore di una poetica unica e inimitabile, in bilico tra realismo e cinica ironia. Apprezzato e stimato in tutto il mondo, nel corso della sua carriera ha vinto sei David di Donatello e ha ricevuto quattro nomination al Premio Oscar per il miglior film straniero: nel 1977 per Una giornata particolare, nel 1978 per I nuovi mostri, nel 1983 per Ballando ballando e nel 1987 per La famiglia. Con «Brutti, sporchi e cattivi» ha vinto nel 1976 la Palma d’oro a Cannes.

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