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Macbeth, il film visionario su potere pazzia e morte

La regia di Justin Kurzel riporta sullo schermo la tragedia di Shakespeare con Fassbender e Cotillard. Il trauma della guerra, la lotta per il potere, duelli e corruzione.

Macbeth, il film visionario su potere pazzia e morte
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

5 Gennaio 2016 - 18.45


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Non è facile riportare sullo schermo un classico. Soprattutto se è di William Shakespeare. Soprattutto se chi ci ha già provato è Roman Polanski nel 1971.
Eppure “Macbeth” diretto dal semisconosciuto Justin Kurzel, in uscita in Italia per Videa, pare essere riuscito nell’impresa.
Esce oggi nelle sale cinematografiche italiane “Macbeth”, il riadattamento del capolavoro di William Shakespeare diretto dal regista Justin Kurzel e interpretato da Michael Fassbender e Marion Cotillard. Ma cosa bisogna attendersi dalla pellicola che narra le vicende del Barone di Glamis? La critica si è già spaccata in due, con opinioni totalmente opposte a proposito della validità dell’approccio di Kurzel. Ma se il compito della grande arte è sempre stato quello di far discutere e di suscitare reazioni viscerali, è entusiasmante constatare, una volta di più, come il “barbaro non privo d’ingegno” continui ad arricchire il nostro immaginario e a parlarci attraverso i secoli. Per quanto i gusti possano variare da persona a persona, bisogna ricordare la grande accoglienza ricevuta dal film alla sessantottesima edizione del Festival di Cannes, quando la platea alla fine della proiezione riservò a “Macbeth” ben 10 minuti di standing ovation. Al di là di quello che potrà essere il riscontro del pubblico italiano non si potrà comunque negare l’impegno del protagonista Michael Fassbender: a detta del regista Justin Kurzel prima di leggerlo insieme a lui, l’attore ha infatti letto il copione ben 200 volte, un sacrificio valso quanto meno l’apprezzamento di buona parte della critica.

Non è facile raccontare una tragedia così trita e ritrita in poche righe, ma ci proviamo. Il protagonista principale è il Barone di Glamis Macbeth, generale dell’esercito comandato dal sovrano di Scozia e vincitore di una lunga serie di battaglie più o meno cruente. Durante un suo tragitto sul terreno di battaglia, si ritrova insieme al suo fido Banquo e incontra tre donne che fanno due previsioni molto importanti sul loro futuro. Il nobile dovrebbe infatti diventare re di Scozia e signore di Cawdor, mentre il suo scudiero è destinato ad essere il progenitore di una lunga dinastia di sovrani. Macbeth e Banquo vengono sconvolti da tali predizioni, mentre il re conferisce al primo il prestigioso titolo di Barone di Cawdor per le grandi qualità mostrate durante le varie guerre. Macbetch si reca presso la residenza del re Duncan e festeggia la vittoria insieme a lui. A questo punto, entra in gioco il ruolo di Lady Macbeth, la moglie del Barone. Quest’ultima riceve una lettera da parte del consorte, che tratta delle profezie tramandate dalle tre donne. Da quel momento in poi, la sua vita prosegue con l’obiettivo di dare il trono a suo marito. Per riuscire il tale intento, bisogna necessariamente far morire il re Duncan.

 

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