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Dopo le sue affermazioni su Pasolini, Muccino chiude facebook: troppi insulti

Muccino chiude il suo account facebook, dopo gli insulti degli internauti sulle sue controverse dichiarazioni su Pier Paolo Pasolini.

Dopo le sue affermazioni su Pasolini, Muccino chiude facebook: troppi insulti
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4 Novembre 2015 - 14.26


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Gabriele Muccino ha deciso di chiudere il proprio account Facebook. Dopo le sue controverse dichiarazioni su Pier Paolo Pasolini, in molti hanno criticato/insultato Muccino, spingendo il regista a prendersi una pausa dai social network.

Ieri nel giorno dell'[url”anniversario del ritrovamento del cadavere di Pier Paolo Pasolini”]http://giornaledellospettacolo.globalist.it/Detail_Reportage?ID=159&Loid=5[/url], Muccino aveva scritto su Facebook che il cinema del grande eretico era in realtà amatoriale: “Non basta essere scrittori per trasformarsi in registi. Così come vale anche il contrario. Il cinema Pasoliniano aprì le porte a quello che era di fatto l’anti cinema in senso estetico e di racconto”, aveva accusato il regista de “L’ultimo bacio”. Il suo pensiero non è però piaciuto a migliaia di utenti, che hanno cominciato a invadere la bacheca di facebook e twitter di insulti.

Nella notte la decisione di Muccino di chiudere il proprio account, dopo aver risposto agli hater del web con questo post.

Tutti in fila… uno due, uno due… e chi non la pensa come voi, olio di ricino. Ma per favore popolo di Facebook che insulta prima ancora di leggere e cercare di comprendere quello che io ho veramente scritto e non ha mai voluto l’ambizione di trovare consenso o condivisione ma solo di essere raccontato. E’ ancora un nostro diritto dire cosa pensiamo? A quanto pare no. Meglio dare del mediocre, dell’arrogante, della nullita’, insulti a destra a manca, una sassaiola da vandalismo intellettuale contro colui che ha osato dire che forse la terra non era al centro dell’Universo. Non mi scalfisce cio’ che leggo – aggiunge amaro – ma il giudizio che esce fuori con tanta rabbia e violenza. Il giudizio che inconsapevolmente date di voi stessi e della violenza che esternate e che non era affatto presente in quanto da me scritto. Per l’ultima volta perche’ nel prossimo post riprendero’ a parlare di cose che mi premono assai di piu’. Il cinema e’ industria, un film costa, se non rientra dei denari, la pellicola, quando c’era la pellicola, finisce al macero e nell’oblio. Dalla meta’ degli anni ’70 il cinema italiano e’ morto a causa di improvvisati registi che non sapevano come comunicare col pubblico”. E quindi il nuovo affondo ‘critico’ su Pasolini regista: “Da quando ci si inizio’ ad improvvisare registi. Ho detto qualcosa che non e’ verificabile? Ho detto che Pasolini regista ha aperto la porta ad altri registi improvvisati che a differenza sua non avevano nemmeno l’immensa statura di scrittore e poeta… Ho detto che Pasolini era uno scrittore prestato al cinema e che il cinema non era nelle sue corde piu’ alte. Lo penso, lo pensero’ e avro’ ogni sacrosanto dovere di dirlo anche davanti ad una folla di forcaioli che ha intasato questa bacheca di insulti. Ma li lascero’ i vostri insulti, per quanto possa mai riuscire a resistere dal non cancellarli quando mi ci imbatta, essendo voi entrati con le scarpe infangate in casa mia senza avere neanche avuto la premura di togliervele o di lasciare una decente pulizia alle vostre spalle. Ora basta, chiudo questa parentesi penosa di fascismo applicato. Domani olio di ricino a colazione e il mio peccato verra’ purificato!
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