Michael Moore ha presentato al Toronto International Film Festival il suo ultimo lavoro, il documentario “Where to Invade Next”. La pellicola, come da pronostico, a suscitato scalpore e ha fatto discutere già dall’ironico titolo che recita letteralmente: “Dove sarà la prossima invasione”.
Dopo Corea, Vietnam, Iraq e Afghanistan, il regista ha ben chiaro la prossima invasione degli Usa: l’Europa. Il suo viaggio parte proprio dall’Italia e da lì Michael Moore risale tutto il Continente: Francia, Finlandia, Slovenia, Germania e Islanda.
“Volevo girare un film dalla parte delle persone – ha spiegato il regista -. Invadiamo i territori che non conosciamo e crediamo che i nostri sistemi di valori siano più efficienti degli altri. Non è così. La ragione per cui nascono certe guerre è proprio la disinformazione, il non aver mai parlato con la gente. In pochi sanno, ad esempio, che in Islanda le donne hanno raggiunto la vera parità nella vita pubblica, sul lavoro, negli affari. Sono molto più avanti di noi. Questo per dire che le rivoluzioni accadono in brevissimo tempo e sta ai media e ai politici intercettarle, raccontarle agli altri paesi per infondere ottimismo”.