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La bella gente: il film di De Matteo finalmente arriva in Italia

Il regista parla della sua opera: finalmente completa la trilogia sui sentimenti che era composta anche da gli equilibristi e i nostri ragazzi.

La bella gente: il film di De Matteo finalmente arriva in Italia
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27 Agosto 2015 - 19.32


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di Alessandra Vaccaro

Dopo sei anni dalla sua uscita all’estero, arriva finalmente in Italia “La bella gente”. Il film di Ivano De Matteo, prima di vedere la luce nel nostro paese ha dovuto superare una serie di vicissitudini legate alla distribuzione.
Si tratta di un film del 2009, presentato al Festival di Torino, vincitore ad Annecy, che ha riscosso uno straordinario successo in Francia, e per il quale il regista ha dovuto combattere contro i tempi, spesso troppo lunghi, della burocrazia. Nel cast, fra gli altri, Monica Guerritore, Antonio Catania, Elio Germano, Victoria Larchenko, Iaia Forte.

La storia è incentrata sulle vicende di due cinquantenni romani: lui si chiama Alfredo, è un architetto, interpretato da Antonio Catania , lei invece si chiama Susanna, psicologa, nel film è Monica Guerritore. Sono una coppia animati da principi nobili nei confronti del prossimo. D’estate e nei weekend sono soliti lasciare il caos della città e rilassarsi nella casa di campagna in Umbria. Un giorno, proprio in una di quelle stradine dell’entroterra, Susanna assiste ad una scena violenta di uomo che maltratta una giovane prostituta straniera. Insieme al marito decide di salvare dalla strada la ragazza e di ospitarla nella villa. Ma la scelta della donna non è senza conseguenze: la presenza della giovane provoca una serie di reazioni psicologiche. Ed è proprio quello dei sentimenti il filo conduttore di “La bella gente” di Ivano de Matteo.

Il regista romano ha raccontato al Giornale dello spettacolo la sua esperienza.

Un film del 2009, che esce in Italia, dopo sei anni di attese burocratiche. Cosa prova a vedere finalmente, oggi, il suo film sul grande schermo italiano?

Anche dopo le vicende legate alla distribuzione non ho mai smesso di combattere per questo film, che ho voluto fortemente, e oggi che arriva in Italia è un’emozione fortissima per me. La mia felicità deriva anche dalla grande attenzione che i media hanno dato a “La bella gente”.

Il filo conduttore dei suoi film è sempre molto attuale: si interroga sui problemi della società di oggi e su quelli della famiglia. In che modo vuole che venga recepito il suo film?

Quando giro un film non penso alla lettura più giusta da parte del pubblico, oppure al modo migliore per far recepire il mio messaggio. Io lavoro semplicemente coi sentimenti, cerco di mettere a nudo la psicologia dei personaggi sul set così da poter toccare i sentimenti altrui. Questa è la mia priorità.

Le spaccature, di cui spesso si fa portavoce nelle sue pellicole, crede che possano essere sanate in Italia?

In Italia ormai credo che ci siano delle fratture scomposte, difficilmente sanabili. Io, nel mio piccolo, cerco di dare un aiuto. I miei film , infatti, sono spesso delle denunce sociali. Guardo la realtà e ne espongo il quadro. Sta poi alla società recepire il messaggio nel migliore dei modi facendolo proprio.

Lavora da 25 anni al fianco della sua compagna Valentina Ferlan, cosa si prova?

Per questo film lei ha scritto la storia, poi però sono intervenuto io. I nostri ruoli non sono mai ben definiti. Ci occupiamo un po’ di tutto e lo facciamo insieme. Siamo un connubio perfetto.

Nel suo futuro ha intenzione di trattare dei generi diversi?

“La bella gente”, insieme a “Gli equilibristi” e “ I nostri ragazzi” è andato a completare la trilogia sui sentimenti, sulla rottura, sulla famiglia e l’alienazione, che sono poi i miei temi preferiti, sui quali continuerò a lavorare. Per il futuro, però, sto pensando di approcciarmi ad un nuovo genere, magari una commedia.

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