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Louisiana: la faccia diversa dell'America

Roberto Minervini ha presentato il suo documentario a Cannes: storia di una comunità dolente che che sopravvive in un territorio invisibile. [Davide Monastra]

Louisiana: la faccia diversa dell'America
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22 Maggio 2015 - 09.22


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di Davide Monastra*

Oltre ai tre moschettieri – Matteo Garrone, Paolo Sorrentino e Nanni Moretti, i tre registi italiani selezionati per concorrere alla Palma d’Oro della 68esima edizione del Festival di Cannes -, sulla Croisette ha sfilato sempre per l’Italia un quarto spadaccino: Roberto Minervini, considerato uno dei fiori all’occhiello della nostra cinematografica. Il regista, che per età ed esperienza si può considerare un D’Artagnan, ha presentato a Cannes il suo ultimo lavoro, ovvero “Louisiana – The Other Side”: documentario selezionato e inserito nel programma di Un certain regard, sezione collaterale della kermesse francese.

Il docu-film è stato scritto dallo stesso regista insieme con Denise Ping Lee ed è una produzione italo-francese. La pellicola è stata inoltre riconosciuta di interesse culturale dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed è stato prodotto anche grazie al sostegno del Centre National de la Cinématographie.

“Louisiana – The Other Side” è ambientato, come è chiaro fin dal titolo, nello stato americano della Louisiana. Il mondo raccontato dal giovane regista è una comunità dolente che sopravvive giorno dopo giorno in un territorio invisibile, ai margini della società, una terra di confine tra l’illegalità e l’anarchia, dove reietti lottano con tutte le loro forze, tentando di reagire a due minacce: quella di essere completamente dimenticati dalle istituzioni statali e quella di vedere quindi calpestati, senza poter fare nulla, i propri diritti di cittadini a stelle e strisce. Con questo spaccato del territorio americano, Minervini entra nella vita di veterani ormai in disarmo, adolescenti taciturni, drogati che cercano una via d’uscita alla loro triste dipendenza provando ad amare un’altra persona, ex combattenti delle forze speciali che continuano ad essere in guerra contro nemici invisibili, come possono esserlo il mondo o la quotidianità, giovani donne e future mamme allo sbando, vecchi che non hanno ancora perso la voglia di vivere. Attraverso questo manipolo di immagini, si scopre un’America profondamente diversa da quella delle patinate riviste glamour: è attraverso l’umanità nascosta in questi esseri umani, rifiuti della società, che si aprono gli abissi della società di oggi. Nel documentario è possibile ritrovare chiari rimandi ad alcune figure chiave nella vita del regista, personaggi che Minervini ha sempre considerato come suoi mentori: D. A. Pennebaker, Chris Hegedus, John Waters, e in particolar modo il fotografo David Turnley, vincitore del premio Pulitzer nel ‘90.

Per il regista marchigiano quella del 2015 non è la prima passerella sul red carpet del Festival di Cannes. Il regista italiano era già stato selezionato nel 2013 con il suo precedente lavoro, “Stop The Pounding Heart – Trilogia del Texas, Atto III”, proiettato nella Selezione ufficiale dell’evento transalpino però Fuori concorso. Proprio questa sua ultima opera ha fatto conoscere i suoi lavori agli addetti ai lavori e agli spettatori dei festival, come ad esempio il documentario “The Passage” (2011) e quello che è attualmente il suo unico film di finzione: “Low Tide” (2012). Mivervini, proprio per “Stop The Pounding Heart”, ha già ottenuto moltissimi riconoscimenti, tra cui il Premio Speciale della Giuria per il Miglior Documentario Internazionale durante la trentunesima edizione del Torino Film Festival, che si è svolta nel 2013, e il David di Donatello come Miglior Documentario nel 2014. «Sono fiero e onorato di partecipare ancora una volta al Festival di Cannes – ha sottolineato il regista –. “Louisiana – The Other Side” è senza dubbio il mio film più complesso. Credo, quindi, che l’invito a un festival così prestigioso costituisca un forte segnale di apertura nei confronti di un cinema senza compromessi».

Roberto Minervini, che ormai da anni vive e lavora tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, prima di partire alla volta della Costa Azzurra, ha notato: «Trovo molto interessante il fatto che la maggior parte di noi italiani selezionati a Cannes abbiamo girato un film in lingua straniera. Penso sia indicativo di una presenza sempre più significativa del cinema italiano nel panorama internazionale».

“Louisiana – The Other Side” dopo l’anteprima mondiale al Festival di Cannes, sarà distribuito nelle sale italiane da Lucky Red a partire dal 28 maggio 2015.


*Questo articolo è stato pubblicato sul Giornale dello spettacolo [url”anno 70, n.3 del 2015″]http://giornaledellospettacolo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=82217&typeb=0&Speciale-Cannes-sfoglia-il-Giornale-dello-Spettacolo[/url]

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