La scuola d'estate di Jacopo Quadri al Festival di Rotterdam | Giornale dello Spettacolo
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La scuola d'estate di Jacopo Quadri al Festival di Rotterdam

Il film sarà proiettato domenica 25 gennaio 2015 nella sezione Spectrum del 44esimo International Film Festival di Rotterdam (21 gennaio-1 febbraio).

La scuola d'estate di Jacopo Quadri al Festival di Rotterdam
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14 Gennaio 2015 - 16.06


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Il film “La scuola d’estate”, di Jacopo Quadri, con Luca Ronconi, sarà da domenica 25 gennaio nella sezione Spectrum del 44esimo International Film Festival di Rotterdam (21 gennaio-1 febbraio).

Presentato lo scorso novembre all’ultima edizione del Torino Film Festival, il film di Jacopo Quadri racconta di uno spazio sospeso nel cuore dell’Umbria. È questo il luogo in cui Luca Ronconi, maestro della scena contemporanea, ha creato la scuola di teatro “Centro Teatrale Santacristina”, un laboratorio alchemico dove accogliere giovani attori e attrici e attivare il più libero dei cortocircuiti teatrali, svincolato da ogni condizionamento e scadenza produttiva. A Santacristina, in una vecchia stalla ristrutturata dove i passaggi del giorno e della notte sono scanditi da un gong, il maestro, barba bianca e sguardo penetrante, mago e maieuta, si espone come mai prima d’ora, raccontandosi tra vita e teatro in uno stato di grazia che lo consegna alla fiaba.

“Con la scomparsa di mio padre Franco Quadri ho ereditato la Ubulibri, edizioni dello spettacolo – ha raccontato il regista -. Gloriosa e indebitata. Ho trascorso alcuni anni alla ricerca di fondi senza esito e soprattutto alla ricerca di un vero editore. Io sono un montatore di cinema. Niente, nessuna possibilità di riprendere a stampare. Poi, ho pensato che sarebbe stata la Ubulibri ad avvicinarsi a me, a quello che so fare io. Quindi, realizzare dei documentari, non più editare libri, iniziando dai riferimenti primi della casa editrice: Luca Ronconi ed Eugenio Barba. La scuola d’estate è il primo di questi lavori. Ho scelto di avvicinarmi a Ronconi con discrezione, semplicità, nessuna adulazione, silenziosamente ci siamo introdotti nella vita della scuola. Ne abbiamo fatto parte e come gli allievi abbiamo riscoperto il valore dello studio, della concentrazione e del mettersi in discussione, del non accontentarsi del proprio lessico, delle proprie abitudini, che possono diventare una gabbia”.

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