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Jimmy's Hall: l'Irlanda di Ken Loach alla ricerca di libertà

Il regista è ritornato dietro la macchina da presa, sorprendendo il suo spettatore: dalla società moderna Loach si trasferisce negli 'irrequieti' anni Venti.

Jimmy's Hall: l'Irlanda di Ken Loach alla ricerca di libertà
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22 Dicembre 2014 - 12.20


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Ken Loach ha fatto dell’impegno sociale un leitmotiv del suo cinema: per il suo ultimo film “Jimmy’s Hall” il regista però ha scelto di scappare dalla moderna realtà metropolitana, per riscoprire il fascino decadente e irrequieto degli anni Venti e Trenta del Novecento. Ken Loach ha scelto di proporre un’Irlanda inusuale, facendo comunque emergere anche in questo film la strardinaria potenza drammaturgica tipica dei suoi lavori, grazie ai dialoghi e ai personaggi scritti dal fido Paul Laverty.

Nel 1921 Jimmy Gralton aveva costruito nel suo paese di campagna un locale dove si poteva danzare, fare pugilato, imparare il disegno e partecipare ad altre attività culturali, una sorta di centro sociale ante litteram. Tacciato di comunismo, in un’Irlanda prossima alla guerra civile, era stato costretto a lasciare la propria terra per raggiungere gli Stati Uniti. Dieci anni dopo Jimmy vi fa ritorno e sono i giovani a spingerlo a riaprire il locale. Gralton è inizialmente indeciso ma cede alle richieste e, chi gli era stato ostile in passato, ritorna per contrastarlo.

La difesa di questa “sala da ballo” diventa per il regista metafora di tutte le società: gli uomini e le donne che si battono per un’ideale comune sono coloro che ogni giorno lottano per la propria libertà, per vedersi riconosciuti diritti che non si hanno ancora, sfidando l’eterno status quo in cui vorrebbero tergiversare le autorità di qualsiasi schieramento politico.

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