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Masterclass: i make movies, il cinema a sostegno dei talenti

Promossa da Anica e Mpaa, alla masterclas, moderata da Marco Spagnoli, sono intervenuti importanti addetti ai lavori del mondo del cinema.

Masterclass: i make movies, il cinema a sostegno dei talenti
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23 Ottobre 2014 - 16.16


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Si è svolta, il 22 ottobre 2014, la Masterclass “I Make Movies” promossa da Anica e Mpaa in collaborazione con il Festival Internazionale del Cinema di Roma.

Grazie ai preziosi interventi degli “addetti ai lavori”, sono stati portati sul palco le storie, la creatività e le professionalità del nostro settore che ogni giorno ci regalano sogni ed emozioni tramite il loro impegno e lavoro.

Nasce, dunque, il desiderio di mostrare chi c’è realmente dietro la creazione del Cinema, per mostrare così i volti delle persone che lavorano in questo settore.

E’ stato anche questo il motivo per cui nel 2013, Anica, Mpa, Univideo in collaborazione con Fapav e YouTube, hanno lanciato il progetto “Il Protagonista”, al fine di coinvolgere sempre più giovani verso la creatività e la trasposizione delle idee in un progetto anche imprenditoriale.

Per parlare ancora di creatività, di difesa dei contenuti, del sostegno ai talenti del cinema del presente e del futuro, si sono incontrati alcuni tra i principali talenti dell’audiovisivo italiano insieme ad esponenti dell’industria e ai nuovi creativi legati a “Il protagonista”. Inoltre, in esclusiva ed anteprima mondiale, sono stati proiettati alcuni contributi del progetto Mpaa “I Make Movies”, nata con l’obiettivo di mostrare agli spettatori le professionalità e le maestranze che lavorano alla realizzazione di un film.

Sotto la moderazione attiva di Marco Spagnoli, direttore del Giornale dello Spettacolo e editorialista di [url”Globalist”]www.globalist.it[/url]sono stati affrontatati temi quali la creatività, le emozioni di chi lavora “dietro le quinte”, il rispetto per questo settore, la tutela dei contenuti audiovisivi e il diritto d’autore.

La Masterclass è stata introdotta da:

Stefano Balassone, Segretario Generale Anica:

“Sono rimasto molto colpito dalle attività di MPAA perché segna un cambio di passo rispetto a quanto fatto in precedenza. Finalmente non si intende più colpevolizzare colui che scarica ma si comunica con lo spettatore tramite sentimenti di solidarietà ed immedesimazione. La complicità è ciò che porta lo spettatore a meglio comprendere le reali dinamiche di questa industria e i diversi ruoli di chi ci lavora. L’industria americana si fa portatrice dell’etica dei mestieri e attraverso questa identificazione si costruisce una comunicazione sicuramente efficace.”

Chris Marcich, President Mpa Emea:

“La politica e la società civile non hanno una reale percezione di quanti e quali mestieri ci siano in questa industria e quanti milioni di persone in tutto il mondo lavorano “dietro le quinte”. Lavoriamo in un’industria che va apprezzata per tutte le eccezionali professionalità che riesce ad esprimere. Crea lavoro basandosi sul riconoscimento del Diritto d’Autore, che invece è spesso sotto attacco. Distruggere però è facile, ricostruire invece è un’impresa ardua.”

A seguire sono intervenuti, nel primo panel dedicato a “I talenti e le idee – L’idea diventa scrittura e linguaggio”:

Luigi De Laurentiis, Produttore

“L’approccio utilizzato da Mpaa è corretto. Bisogna lavorare sulla percezione del pubblico e mostrare come questa industria sia composta da migliaia di lavoratori. Era sbagliato realizzare spot “oscuri” il cui unico obiettivo era la criminalizzazione del pirata. In termini di comunicazione l’approccio è ora vincente. Come produttore assisto alla messa in scena dell’intero processo creativo di un’opera sino alla sua distribuzione al pubblico e sono convinto che nella percezione comune non vi sia una reale cognizione di quante persone sono coinvolte”

Francesco Bruni, Sceneggiatore

“Il progetto ha il giusto approccio. Non c’è solo l’aspetto glamour nel cinema. Ci sono, soprattutto, migliaia di persone che lavorano dietro le quinte e il cui lavoro è fondamentale per la realizzazione del film. In particolare, c’è un lavoro creativo che deve essere tutelato. Un autore porta sempre qualcosa di sé che vuole mostrare al pubblico e le diverse professionalità coinvolte portano ognuno il loro contribuito al processo creativo”

Francesco Munzi, Regista

“Il cinema è un processo creativo che non si interrompe mai. Come sceneggiatore e regista ho avuto sinora la fortuna di poter realizzare opere che hanno trovato un loro pubblico e che hanno visto coinvolte numerose professionalità nella loro realizzazione. L’approccio utilizzato è corretto. I “mestieranti” sono tantissimi e tutto il settore necessita di essere tutelato attraverso attività di sensibilizzazione come quella realizzata da Mpaa”.

Hanno portato inoltre la loro esperienza nel successivo panel “I talenti e le storie – L’idea diventa cinema”:

Paolo Buonvino, Compositore:

“Non c’è una regola che ti impone come comporre, molte volte il film è già pronto e quindi si parte da una base solida. La cosa che mi piace e appassiona di più del mio lavoro è quando, oltre a leggere la sceneggiatura, bisogna comprendere quali emozioni il regista vuole trasmettere al pubblico per poi trascriverle nella musica. Anche perché, essendo la realizzazione di un film una macchina cosi complessa, non tutte le idee che sono all’inizio del regista, dello sceneggiatore vengono poi rese esattamente così come sono state pensate, e la musica riesce a ritrovare quelle intenzioni per poi trasmetterle a sua volta al pubblico.

Giogiò Franchini, Montatore:

“Con il montaggio parliamo di una riscrittura delle idee. Non ci sono regole, io sono un montatore molto riduttivo e uno spettatore molto emotivo e tutto quello che vado ad affrontare è filtrato dalla mia sensibilità, la quale è messa a disposizione del regista. Le intenzioni del regista e degli scrittori del film molto spesso, durante la lavorazione del film vengono omesse per diversi motivi a volte anche ambientali, quindi il nostro lavoro è proprio quello di riuscire a ricreare ciò che si era pensato.”

Esmeralda Calabria, Montatore:

“Il montaggio è una delle parti fondamentali per la realizzazione di un film, ma è importante sapere che non si parte senza una base su cui lavorare. E’ emozionante seguire il processo evolutivo di film, dalla scrittura alla regia alle riprese fino ad arrivare al montaggio, quindi tutto il processo di trasformazione, per cui la cosa secondo me più interessante è lasciare aperte le contiguità di questo linguaggio. Il montaggio non è quindi solo riparatore ma una reinterpretazione della scrittura attraverso le immagini. ”

Tonino Zera, Scenografo:

“La forza della sceneggiatura sta negli stimoli che vengono trasmessi dalla visione artistica comune. Non esiste un modo migliore di lavorare se non quello di mettere a disposizione se stessi, perché è impossibile immaginare di essere e capire cosa pensa o percepisce un’altra persona. E’ già difficile pensare al nostro modo di essere figuriamoci a farlo con la testa di un altro o di un infinito altro, perché non a tutti può piacere una cosa. La soluzione si trova nella condivisione delle idee, mettendo a disposizione noi stessi agli altri creando una relazione tra i vari componenti del team quali il regista, il montatore e cosi via.”

L’ultimo panel è stato incentrato sulla creatività e il web, protagonisti di questi interventi sono stati:

Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale Fapav:

“Abbiamo visto l’attività promossa da Mpaa e, occupandoci come Fapav di tutela dei contenuti audiovisivi, ci è stato chiesto di collaborare a questa iniziativa perché credevamo che fosse giunta l’ora di parlare agli spettatori in modo diverso. Il nuovo stile di comunicazione non si basa più sul “non rubare la borsa” ma sulla sensibilizzazione al “copyright” e quello che oggi abbiamo visto va proprio in questo senso. L’idea iniziale, per il progetto “Il Protagonista”, è stata quella di unire le professionalità tradizionali del mondo audiovisivo con quelle del web, ecco perché il coinvolgimento di YouTube nel progetto. Il progetto era legato anche ad un contest, dalla quale sono emersi tre vincitori. I protagonisti sono riusciti a trasmettere, attraverso i loro video, il loro rapporto con la creatività. La cosa importante di questa iniziativa è stato veder nascere un nuovo modo di comunicare”.

Luciana Migliavacca, Vicepresidente Univideo:

“Sono stati tantissimi i corti che hanno partecipato al progetto “Il Protagonista” e, chi più chi meno, trasmettevano la creatività e l’anima di chi li ha realizzati. Siamo stati davvero orgogliosi delle scelte fatte e di aver premiato questi ragazzi che affronteranno molto bene il mondo del cinema.”

Pablo Cappellato, finalista de “Il Protagonista”:

“Io vengo da una generazione che è sempre stata abituata a “piratare” per vedere gratis, purtroppo però non viene compreso che questo nostro modo di fare mette in ginocchio un settore che lavora con passione e dedizione per la realizzazione di ciò che noi piratiamo. Il progetto a cui ho partecipato mette invece in luce quanto sia importante salvaguardare il copyright perché protegge le nostre idee, perché come dice il titolo del mio corto Creare=Respirare”

La masterclass si è conclusa con gli interventi:

Riccardo Tozzi, Presidente Anica:

“Di istinto io non ho un approccio moralistico nei confronti della pirateria ma ho una forte dimostrazione di interesse e passione. È bellissimo poter vedere tutto ciò che vogliamo quando lo desideriamo ed è la dimostrazione che il nostro lavoro ha un senso, perché c’è molta gente che desidera vedere il risultato. Io non amo le attività moraliste che dicono “se pirati sei un criminale” perché non lo penso per niente, ma al contrario amo molto l’approccio utilizzato da MPAA dove vengono sottolineate le bellezze di questo lavoro. Questo è l’approccio di comunicazione che avvicina l’industria ai fruitori della pirateria.”

Sen. Christopher J. Dodd, Presidente Motion Picture Association of America:

“E’ meraviglioso che sia stato dedicato un incontro su questo argomento, e mi ricordo benissimo che il tutto è iniziato da una conversazione avuta a Venezia, in cui spiegai gli obiettivi di I Make Movies, e dall’applauso che ho sentito in sala posso dire che i video sono stati davvero apprezzati. Abbiamo voluto, con MPAA, sviluppare una nuova politica per affrontare questo argomento. Invece di accusare i ragazzi per il loro comportamento da “pirati”, abbiamo pensato che fosse molto meglio stabilire con loro un dialogo e informali educandoli su ciò che stavano facendo. Noi in passato nella nostra industria abbiamo lanciato dei progetti che parlavano di noi, mentre invece penso sia più corretto quello che stiamo realizzando ora…ovvero parlare di chi lavora nel mondo del cinema e di chi del cinema ne fa un mestiere. ”

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