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Il prefetto alla Rai: niente spettatori né spettacoli all’aperto per Sanremo

Le misure anti-Covid valgono ovunque. L’azienda potrebbe chiamare figuranti per l’Ariston. I discografici: “Non si può rischiare sulla salute”

Il prefetto alla Rai: niente spettatori né spettacoli all’aperto per Sanremo
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21 Gennaio 2021 - 18.55


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Niente spettatori all’Ariston né spettacoli all’aperto con il pubblico a Sanremo 2021: lo ha chiarito il prefetto della città ligure Alberto Intini alla Rai che ha incontrato stamani 21 gennaio dopo il Dpcm in vigore fino al 5 marzo che vieta spettacoli nei teatri, cinema e all’aperto. Nessuna “ipotesi di presenza di pubblico né pagante, né su inviti”, riferisce l’Ansa. Sarebbe stato in effetti ben strano considerare il festival nella seconda edizione diretta da Amadeus territorio a sé come se il Covid si fermasse nei suoi paraggi. Sulla serata finale del 6 marzo il prefetto non esclude una deroga. Un’ipotesi per la Rai potrebbe essere avere all’Ariston figuranti fissi come nei talk show. L’idea della nave è definitivamente affossata. 
Intini ha incontrato il sindaco Alberto Bianchieri, la Asl e l’organizzazione dell’azienda radio-televisiva che deve stilare un protocollo sanitario dettagliato per evitare ogni contagio. “È ancora tutto in itinere e prima di compiere valutazioni bisognerà capire l’evolversi della situazione – dice ancora Intini all’agenzia di stampa – L’unica cosa che mi sento di dire è che la norma è chiara e Sanremo non sarà un’eccezione”.
Un elemento di preoccupazione è la città che si riempie di cittadini, turisti, addetti ai lavori, operatori televisivi e radiofonici, persone in cerca di pubblicità, curiosi. Gli assembramenti restano a ragione vietati. 
Per i giornalisti accreditati? Da circa 1300 ne saranno probabilmente ammessi 70-80 che potranno stare al Palafiori o al Casinò. I fotografi potrebbero lavorare nella galleria del teatro. Ancora non è deciso. 
Il presidente dell’Afi, l’Associazione fonografici, Sergio Cerruti, con i produttori musicali indipendenti della Pmi e la Fimi, chiede al ministro della Salute Roberto Speranza e al Comitato tecnico scientifico di “definire le linee guida necessarie a garantire la sicurezza sanitaria del Festival di Sanremo. La scelta di confermare la kermesse per il prossimo mese di marzo, senza un chiaro protocollo, è eticamente sbagliata. Non si può rischiare con la salute delle persone”, riporta sempre l’Ansa.

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