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Eleonora Andreatta di Netflix: inclusione e diversità al centro delle serie italiane 2021

La dirigente racconta al festival di Repubblica gli obiettivi della piattaforma: avrà una forte impostazione "multiculturale" a partire dalla serie "Zero"

Eleonora Andreatta di Netflix: inclusione e diversità al centro delle serie italiane 2021
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14 Dicembre 2020 - 12.40


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“L’inclusione e la diversità” intesi anche come “elemento di orientamento sessuale, di diversità religiosa” e come “elemento multiculturale”: questi sono i tratti distintivi che caratterizzeranno le serie italiane lanciate da Netflix nel 2021.

Nei giorni scorsi, durante il festival online de “La Repubblica” dal nome “L’anno che verrà”, che ha ospitato incontri con scrittori, economisti, musicisti, scienziati, sindaci, per parlare di quello che ci attende nei prossimi mesi, tra le voci dell’audiovisivo è intervenuta Eleonora Andreatta, ex direttrice di Rai Fiction e da giugno vicepresidente delle serie originali italiane Netflix.
“L’elemento multiculturale che in Inghilterra e in tanti altri Paesi è raccontato da cinema e tv ormai da moltissimi anni, in Italia arriva molto tardi”. Un’idea innovativa è stata applicata durante le riprese di “Zero, una nuova serie che andrà in onda in primavera e ha come protagonista un ragazzo di seconda generazione che vive nei sobborghi di Milano. Un aspetto al quale abbiamo tenuto è stato scegliere un regista, tra il gruppo di registi che hanno diretto la serie, che fosse di seconda generazione: anche chi è dietro la macchina da presa può rappresentare così al meglio una storia in cui il ragazzo si sente invisibile, in quanto di seconda generazione ma anche giovane che, come tutti i ventenni, ha difficoltà a fare amicizia o trova difficilmente l’amore. È una storia che parla di una vicenda specifica ma ha un significato più largo”.

Andreatta ha inoltre sottolineato che l’intenzione è quella continuare a prendere spunto dai romanzi ove possibile, “perché dalla letteratura nasce il romanzo contemporaneo della serialità”, ha spiegato, per cui “La letteratura offre mondi possibili e personaggi che hanno una ricchezza particolare, che riescono a riassumere in modo significativo eventi o situazioni che hanno una valenza universale”.Tra gli adattamenti, oltre “La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante, sarà adattato “Fedeltà” di Marco Missiroli.

La vicepresidente conclude: “Quello che auguro al nostro Paese è di riuscire a gettare le basi di una nuova crescita e di farlo puntando sui giovani, perché sono il nostro futuro, quindi sono i primi ai quali si debba pensare; di potere vivere senza il Covid, tornare alla normalità: questo voglio dirlo per ogni persona che vive nel nostro mondo. Le produzioni hanno fatto uno sforzo estremo e quindi lo auguro veramente come primo auspicio”.

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