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A 'Le Iene Show'' la ministra Bonetti: "C'è l'epidemia silenziosa della violenza sulle donne"

La Iena prova a mettersi in contatto con la protagonista di un video, circolato sul web e diventato virale, in cui la donna, mentre suona il flauto sul balcone, viene picchiata dal marito.

A 'Le Iene Show'' la ministra Bonetti: "C'è l'epidemia silenziosa della violenza sulle donne"
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25 Maggio 2020 - 22.38


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Nel servizio di Veronica Ruggeri si parlerà di violenza sulle donne, vittime di quella che è stata definita ”l’epidemia silenziosa” ovvero l’effetto di una quarantena forzata che ha portato a un significativo aumento dei casi di maltrattamenti sulle donne rispetto ai mesi scorsi. La Iena prova a mettersi in contatto con la protagonista di un video, circolato sul web e diventato virale, in cui la donna, mentre suona il flauto sul balcone, viene picchiata dal marito. L’inviata raccoglie inoltre le dichiarazioni del ministro per le Pari opportunità Elena Bonetti, che, su questo fenomeno in crescita, afferma: ”Ci sono state quasi duemila richieste in più di aiuto rispetto al mese di aprile, era un dato prevedibile, sapevamo che per tante, troppe, donne la casa è il luogo della violenza subita, taciuta, a volte anche non riconosciuta”. E aggiunge ”Il Governo ha erogato trenta milioni di euro da destinare ai centri antiviolenza, questi soldi vengono affidati alle Regioni che autonomamente decidono di ripartirli tra i vari centri, creando dei rallentamenti. Il nostro paese deve essere semplificato nelle procedure”.
E su quello che è stato definito il ”caso Lombardia” – la regione ha imposto una regola ferrea ai centri antiviolenza che implica il dover fornire i codici fiscali delle donne che si rivolgono a loro, al fine di schedare la persona – dichiara: ”Credo che la situazione si potrebbe risolvere anche in conformità a questi principi internazionali, garantendo effettivamente un processo di anonimato, e su questo stiamo lavorando”. Il ministro conclude: ”Io credo che l’Italia stia facendo di tutto, se sta facendo abbastanza? No, nel senso che non si fa mai abbastanza contro la violenza perché anche ci fosse una sola vittima di violenza, a quella vittima noi dobbiamo ulteriore impegno”.
Silvio Schembri incontra Mario De Michele, il giornalista della provincia di Caserta, ex direttore del quotidiano online ”Campanianotizie”, indagato dalla DDA di Napoli per aver sparato contro la sua abitazione lo scorso 4 maggio, fingendo che si trattasse di una intimidazione. Il giornalista parla per la prima volta dopo la notifica dell’avviso di garanzia, spiegando le ragioni che lo hanno portato a fare quel gesto e rivela altri particolari inquietanti, relativi sia alla ”finta intimidazione” che a un altro episodio finora sconosciuto.
E su quello che è stato definito il ”caso Lombardia” – la regione ha imposto una regola ferrea ai centri antiviolenza che implica il dover fornire i codici fiscali delle donne che si rivolgono a loro, al fine di schedare la persona – dichiara: ”Credo che la situazione si potrebbe risolvere anche in conformità a questi principi internazionali, garantendo effettivamente un processo di anonimato, e su questo stiamo lavorando”. Il ministro conclude: ”Io credo che l’Italia stia facendo di tutto, se sta facendo abbastanza? No, nel senso che non si fa mai abbastanza contro la violenza perché anche ci fosse una sola vittima di violenza, a quella vittima noi dobbiamo ulteriore impegno”.
Silvio Schembri incontra Mario De Michele, il giornalista della provincia di Caserta, ex direttore del quotidiano online ”Campanianotizie”, indagato dalla DDA di Napoli per aver sparato contro la sua abitazione lo scorso 4 maggio, fingendo che si trattasse di una intimidazione. Il giornalista parla per la prima volta dopo la notifica dell’avviso di garanzia, spiegando le ragioni che lo hanno portato a fare quel gesto e rivela altri particolari inquietanti, relativi sia alla ”finta intimidazione” che a un altro episodio finora sconosciuto. (segue)
Nina Palmieri racconta la vicenda di Dario Musso, il ragazzo di 33 anni di Ravanusa (Agrigento) che lo scorso 2 maggio ha subito un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio, ndr.) per aver sostenuto l’inesistenza della pandemia. La storia è diventata un caso dopo la diffusione dei video dell’arresto di Dario e della puntura fattagli in strada, sdraiato sull’asfalto.
Alessandro Di Sarno, incontra tre donne molto coraggiose, dal passato difficile, che vivono sotto a un ponte alla periferia di Milano. Vittima dello scherzo della puntata la cantautrice e conduttrice Jo Squillo.
Come tutti i martedì, alle ore 20.30 appuntamento con la fascia ”Iene.it: aspettando Le Iene” di Giulia Innocenzi (in diretta Facebook sulla pagina de Le Iene, su Iene.it e su Mediasetplay). Domani verranno trasmesse testimonianze inedite di ex collaboratori di Marc Ching, l’animalista accusato dal Los Angeles Times di inscenare torture sui cani in Asia per poterle filmare e raccogliere donazioni per la sua fondazione. Ideatore e capo-progetto del programma è Davide Parenti. In regia Antonio Monti.

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