“Nadia – racconta – è stata una persona speciale perché, nonostante le sofferenze fisiche e morali causate da un tumore al cervello, non ha mai perso la speranza. E mi sembra giusto ribadirlo in questi giorni in cui si discute di suicidio assistito, un’idea a lei totalmente esterna. Per Nadia, alla quale il Signore è stato certamente vicino, la malattia era un nemico da sconfiggere nella consapevolezza della sacralità della vita”.
Come si legge su Meridiano news: parole importanti quelle dette dal parroco di Caivano, soprattutto in queste ore che c’è tanta attesa per la sentenza della Corte Costituzionale sul fine vita. Don Patriciello ha concluso l’intervista dedicando un ultimo pensiero alla giornalista: “Sdoganò la parola cancro, pronunciandola a viso aperto in televisione: una prova di forza e un incoraggiamento alle tante persone affette da questo male che, condizionate da una società spesso superficiale e spietata, ne hanno quasi vergogna. Ha taciuto soltanto quando le sono venute meno le forze, ma nei nostri discorsi e nei messaggi che ci siamo scambiati non si è mai lamentata”.