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Anzaldi: interviste come quella a Riina Jr. aiutano la mafia

Intervista al segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi che è durissimo con Bruno Vespa: 'Viale Mazzini può fermare tutto'.

Anzaldi: interviste come quella a Riina Jr. aiutano la mafia
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6 Aprile 2016 - 14.44


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di Davide Monastra

“La Rai grazie al nostro aiuto sarebbe in grado di fermare questa pagina offensiva per la lotta alla mafia, in cui il nostro paese si è impegnato in tutti questi anni”. È con queste parole che l’onorevole Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario in Commissione di Vigilanza Rai, ha commentato l’annunciata intervista di “Porta a porta” al figlio di Totò Riina, in onda questa sera, 6 aprile 2016 alle 23.15 su Rai1. Riina Jr. promuoverà il suo libro, in cui racconta suo padre, ripercorrendo i sedici anni di latitanza e restituendo l’immagine di Totò Riina domestico e paterno, mentre ad esempio sedeva dinanzi al televisore che trasmetteva le immagini delle stragi di Capaci e via D’Amelio. “Ancora – ha spiegato Anzaldi – non è andata in onda e c’è la possibilità di modificarla portando su Rai1 un approfondimento, che più si addice al servizio pubblico. Anche se Salvo Riina non sarà nel salotto di Porta a Porta (è stata girata a Padova, ndr.), l’intervista non dovrebbe essere trasmessa stasera, proprio nel giorno in cui il Parlamento discute di canone Rai per non fare rimpiangere agli italiani quei soldi che adesso, senza nessuna evasione, pagheranno allo Stato”.

Che opinione si è fatto in merito a quest’intervista?

Le espongo la mia tesi: perché questo libro è stato pubblicato da una piccolissima casa editrice? Forse è stato rifiutato dalle altre? Perché le altre reti non lo hanno intervistato? La Rai arriva prima perché è più veloce o perché nessuno voleva trasmetterlo? Io mi chiedo ancora: come si è arrivati a questo punto? La Rai è un’azienda con tantissimi dirigenti, ben oltre il famoso tetto dei 240, eppure si è arrivati a questa situazione così indelicata a una così grave violazione dal punto di vista del contratto di servizio: solo io me ne sono accorto? Interviste come questa, lo dico da siciliano, aiutano la mafia, non la indeboliscono.

Nella Rai attuale c’è a figura inedita del direttore editoriale, Verdelli: c’è da chiedersi se i vertici sapevano e quindi le critiche vanno rivolte anche a loro o se non sapevano e quindi a cosa serva la direzione editoriale, non è d’accordo?

Questo ce lo spiegheranno in Vigilanza Rai. Se anche Verdelli avesse avuto un ruolo, cosa che io non penso perché non si è capito qual è in effetti il suo compito nell’azienda, si è arrivati all’intervista senza un contraddittorio. Andava a tutti bene? Al direttore di rete? Al presidente Campo Dall’Orto? Alla presidente Maggioni, che è una grande giornalista? Ai membri del cda?

Ha già sentito sulla vicenda il direttore Antonio Campo Dall’Orto e la presidente Monica Maggioni?

Io faccio il mio lavoro istituzionale. Li sentirò ufficialmente in commissione di Vigilanza, privatamente non sentirò nessuno.

Che cosa dovrebbe fare, secondo lei, il presidente Mattarella?

Il presidente Mattarella è stato il primo a soccorrere il fratello Piersanti, vittima della mafia. Non deve fare niente. Chiunque ha vissuto quei momenti sa cosa è stata e sa cosa è la mafia, ancora oggi. Si rimane di stucco. Inoltre dal punto di vista giudiziario quello che stiamo vivendo è un periodo complicato perché c’è un dibattito in corso per rimuovere il 416/bis ad alcuni mafiosi, che nel frattempo sono invecchiati e sono malati. Ora questo libro, che rivaluta dal punto di vista del figlio la figura di Riina come padre tranquillo e presente, magari può essere uno strumento per ottenere questa depenalizzazione. Sono temi delicatissimi che non si possono affrontare con leggerezza.

Che scenario si potrebbe aprire dopo la messa in onda dell’intervista?

Ormai non cambia nulla se va o non va in onda: è importante che venga spiegata la linea seguita in Vigilanza Rai. C’è un problema di fondo: o io ho un concetto di servizio pubblico sbagliato o ce lo hanno loro? Una delle due parti sbaglia, bisogna capire quale.

Come risponde a Lupi che ha detto che lei ha sbagliato la sua valutazione?

Se mi posso permettere, secondo me, il collega Lupi, che è solitamente moderato, avrà letto le mie dichiarazioni troppo frettolosamente. Secondo me oggi non le rifarebbe. Lupi è un elemento di spicco dell’Ncd del ministro dell’interno Alfano, un siciliano che sa benissimo di cosa si parla. Anche la motivazione che ha dato è debolissima e non regge: Vespa ha innumerevoli collaborazioni, poteva benissimo pubblicare quest’intervista in un altro giornale. Si torna alla stessa domanda: perché ha scelto il Servizio Pubblico?

Che cosa vuole dire ai parenti delle vittime di mafia che potrebbero subire un ennesimo colpo?

Molti sono devastati da un dolore che non si può descrivere. Le loro vite sono state distrutte dalla mafia. Sono fatti di una gravità che se non si vivono non si capiscono. A noi siciliani questi fatti ci hanno devastato.

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