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Lea Garofalo: ordinario dramma di ‘ndrangheta

Ieri, 11 novembre 2015, il Romafictionfest è stato inaugurato da Lea di Marco Tullio Giordana, atteso film tv in onda su Rai1 il 18 novembre.

Lea Garofalo: ordinario dramma di ‘ndrangheta
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12 Novembre 2015 - 09.44


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di Piero Cinelli

A leggere i verbali si rizzano i capelli. Perché l’omicidio di Lea Garofalo è uno dei delitti più raccapriccianti avvenuti nel nostro paese. Ancora più agghiacciante se si pensa che è avvenuto solo pochi anni fa, nella civilissima Milano, ancora una volta teatro, dopo Anime Nere, delle esecuzioni mafiose. Roba da far impallidire i fratelli Coen e tutto il cinema horror. È il triste primato della realtà sulla fantasia che ci ricorda chi siamo e dove siamo.

Cresciuta in una famiglia calabrese legata alla n’drangheta, Lea giovanissima si lega a Carlo Cosco, un uomo d’onore di secondo piano nella gerarchia mafiosa, dal quale dopo 4 anni avrà la figlia Denise. In seguito alla nascita della figlia la donna, ancora giovanissima, decide di prendere le distanze dal mondo criminale del marito e della sua famiglia, iniziando a collaborare con la giustizia, e viene inserita nel programma di protezione insieme alla figlia Denise. Lea rivela tutti gli affari illeciti del clan dell’ex compagno, ma gli inquirenti non la giudicano totalmente attendibil.

Nel 2009, sospesa dal programma di protezione, Lea riallaccia sventuratamente i rapporti con l’ex compagno, che nel frattempo ha fatto carriera infiltrandosi nelle cosche milanesi. Il resto è orrore puro. È il 24 novembre del 2009. Il compagno fingendo di volerla aiutare la attira in una trappola, e la uccide. Poi insieme ai suoi sgherri cerca di disfarsi del corpo, bruciandolo. A inchiodare i responsabili della morte di Lea ci pensa la figlia Denise, che ancora minorenne si costituisce parte civile contro il padre, riuscendo a incastrarlo grazie alla testimonianza di un pentito, suo ex fidanzato, che rivela dov’era stato nascosto il cadavere.

Alla fine del 2014 la Cassazione condanna in via definitiva i cinque imputati con quattro ergastoli e 25 anni di reclusione. Da allora Denise vive sotto protezione. Diretto da Marco Tullio Giordana, Lea è tra i film tv più attesi della stagione di Rai Uno. Un pugno allo stomaco che mostra senza reticenze e senza invenzioni la storia vera ed esemplare di una donna che ha avuto il coraggio di spezzare l’omertà di una famiglia mafiosa, una donna immensamente più coraggiosa e più forte di tutti gli uomini che l’hanno circondata. E che ha pagato con la vita la sua voglia di normalità.

Una ordinaria storia di ‘ndrangheta, dove le famiglie sono chiamate a difendere il tessuto criminale ed una tragedia greca dove il marito uccide la moglie e la figlia fa condannare il padre. Decisamente controcorrente rispetto alle mode cinematografiche e televisive che prendono spunto dalla realtà per fare dei film di genere, Marco Tullio Giordana è fedele a se stesso, dopo Romanzo di una strage, Sanguepazzo ed i Cento Passi, nel rispetto della realtà.

Un impegno civile che attraversa tutto il suo cinema: “Nella storia di Lea Garofalo ci sono due aspetti straordinari: la sua forza di ribellarsi e l’intelligenza, che la accomunano a Peppino Impastato, e la motivazione che viene da sua figlia Denise, perché non vuole per la ragazza quello che ha dovuto subire lei stessa – ha dichiarato Giordana -. Vorrei che questo film riuscisse a raccontare questa forza e l’esempio che Lea ha saputo dare a sua figlia, e l’esempio che Denise ha saputo e continua a dare a tante donne nella loro stessa situazione”.

Giordana ha voluto due interpreti calabresi: l’attrice Vanessa Scalera nel ruolo di Lea, e Linda Caridi nel ruolo di Denise, perchè il film fosse esatto non solo sul piano della storia e dei luoghi, ma anche dal punto di vista antropologico. Coprodotto da Rai Fiction e Bibi Film Tv con il sostegno della Regione Lazio-Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo e il contributo della Apulia Film Commission – Lea ha inaugurato la nona edizione del RomaFictionFest, la manifestazione ideata da APT, curata da Fondazione Cinema per Roma, che si terrà fino al 15 novembre 2015 all’Auditorium Conciliazione e al cinema Adriano, con il coordinamento artistico di Piera Detassis e andrà in onda il 18 novembre in prima serata su Rai Uno.

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