Qualcuno ricorda Nanni Moretti quando prendeva in giro Nino Manfredi che faceva pubblicità durante i film?
Chissà se quella scenetta, riveduta e corretta, comparirà in qualche prossimo film, magari con protagonista Rainews24, testata giornalistica, a quanto pare, assai sensibile ai marchi o al product placement o così disinteressatamente (forse) generosa verso i grandi brand.
E’ capitato così che durante i servizi sulla moda a Milano nel corso delle interviste o dei collegamenti, le inquadrature mettessero in bella evidenza sullo sfondo il marchio di questa o quella grande casa di moda.
Che sbadati, si sarebbe potuto dire dopo il primo infortunio. Che super super super sbadati (o furbetti?) invece, è diventato legittimo pensare quando, dopo il marchio Fendi della sera prima, all’indomani la giornalista si è piazzata davanti alla scritta Giorgio Armani.
Le immagini sono chiare. Restano alcune domande: per caso quella location era così tanto infestata da marchi e striscioni che risultava impossibile fare qualsiasi inquadratura senza fare pubblicità occulta?
Il cdr e l’Usigrai condividono il metodo delle interviste con la pubblicità nello sfondo? Considerano normale ciò che è accaduto?
Viale Mazzini non ritiene che mandare in onda servizi di fatto sponsorizzati – per colpa o per dolo che sia – sia poco simpatico? O esistono accordi commerciali con i brand di moda? Perché in quel caso, forse, qualcosa di dire avrebbe l’Ordine dei giornalisti che ha appena finito di bombardare la categoria con i test sulla deontologia professionale.
E la commissione Vigilanza che fa? Un Fico secco?