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La nuova Rai di Campo Dall'Orto: meno canali e tg, più web e hd

Più snella, meno canali e tg con un occhio di riguardo al web e all'hd. Il piano industriale 2016/18, approvato dal cda, fissa i nuovi obiettivi di Viale Mazzini.

La nuova Rai di Campo Dall'Orto: meno canali e tg, più web e hd
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21 Aprile 2016 - 09.46


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Il canone Rai? Bisogna meritarselo. E’ così che la pensa Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale di Viale Mazzini che ieri, 20 aprile 2016, ha presentato al consiglio di amministrazione il piano industriale 2016-2018, approvato all’unanimità. “Sarà necessario un profondo rinnovamento editoriale che consenta all’azienda di sviluppare una vocazione sempre più universale e mantenere la leadership di ascolti nel nuovo contesto digitale multipiattaforma”, ha spiegato il direttore generale.

Una Rai nuova: meno canali e tg, più hd e web. Ed è una Rai che guarda al futuro quella disegnata dal nuovo piano industriale: sicuraente sarà più snella con meno canali, meno telegiornali ma più attenta al web e all’hd. Viale Mazzini puna a diventare una Digital Media Company, sviluppando un’offerta digitale distintiva e personalizzabile attraverso investimenti tecnologici, nuovi modelli produttivi e professionali adeguati al proprio ruolo di Servizio pubblico leader degli ascolti televisivi. Altro punto chiave sarà la riduzione dei canali: dai 17 attuali a 15 o anche meno.

Come cambia l’informazione. RaiNews24 sarà rilanciato e diventerà il telegiornale principale della Rai, per articolare e diversificare il linguaggio del racconto giornalistico e sviluppare formati innovativi multipiattaforma in modo tale da svolgere al meglio il ruolo di Servizio pubblico universale e garantire un’informazione plurale. Per raggiungere questo obiettivo il Direttore editoriale Carlo Verdelli ha presentato al Direttore generale e al Cda la proposta di squadra che lo coadiuverà nell’attività di coordinamento dell’offerta informativa: Francesco Merlo, Pino Corrias e Diego Antonelli. A loro si aggiungono 4 giornalisti Rai selezionati attraverso il job posting: Frediana Biasutti, Cristina Bolzani, Paola D’Angelo e Valentina Dellorusso.

Sfida ai nuovi competitor. In un mondo dove è in atto una guerra tra i diversi competitor, che hanno il nome di Apple, Google, Netflix, Amazon, la Rai guarda a una nuova centralità alla generazione dei contenuti: sviluppando un’offerta editoriale di qualità e rafforzandone le caratteristiche di servizio pubblico anche attraverso la revisione del mix dei generi e dei linguaggi. Universalità, indipendenza, pluralismo, responsabilità, innovazione, eccellenza: sono questi gli obiettivi che Dell’Orto vuole raggiungere.

Fiction: la regina in casa Rai. La regina dell’intrattenimento Rai rimarrà la fiction, a cui anche il nuovo Piano industriale attribuisce grande importanza, l’obiettivo è di trasformarla sempre di più in terreno di dialogo intergenerazionale con un’evoluzione in senso contemporaneo e internazionale del suo linguaggio.

Tutti i canali in alta definizione entro il 2020. Sul fronte tecnologico sono previste – prosegue la nota – numerose innovazioni come il passaggio alla produzione in qualità full Hd, la sperimentazione del 4k e il lancio di un canale con contenuti codificati in Hdr (High dimension range), lo sviluppo delle reti Ip.

Polemica sulle nomine: Siddi lascia la seduta. Nono sono comunque mancate le polemiche in cda, soprattutto sulle nomine, soprattutto sulla nuova struttura voluta dal direttore per l’Offerta Informativa Carlo Verdelli, che comprende come vicedirettori Francesco Merlo e Pino Corrias e Diego Antonelli come responsabile dell’area digital. Il consigliere Franco Siddi ha lasciato la seduta per protesta. “Il cda non è stato chiamato a ragionare e deliberare su questa struttura – ha detto Siddi -. Inoltre Merlo è un illustre scrittore, ma è pensionato e non può essere assunto da un’azienda pubblica”. Il consiglio di amministrazione della Rai ha infine preso atto della designazione di Raffaele Agrusti, Cfo della Rai, alla presidenza di RaiWay. Tale proposta verrà sottoposta all’approvazione dell’assemblea.

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