Uno sguardo d’insieme sulla ricchezza e vitalità del teatro a Napoli degli ultimi 35 anni sarà l’argomento di Scene Napoletane, il nuovo programma realizzato dalla Direzione Produzione TV della Rai di Napoli a cura di Felice Cappa, in onda, in due puntate, sabato 12 e sabato 19 luglio (ore 23.15) su Rai 5.
E’ stato presentato alla sede Rai di Napoli dal direttore del Centro di Produzione Rai, Francesco Pinto, dalla regista Margherita Lamagna e dall’autore Angelo Curti.
“Nella primavera del 1979 – ha sottolineato Angelo Curti – Eduardo De Filippo va in scena per l’ultima volta nel suo Teatro San Ferdinando, con il guitto Sik-Sik, da lui creato nel 1929 al Teatro Nuovo. Nei trentacinque anni trascorsi da quest’ultima sua apparizione, la città ha visto la nascita di nuovi autori e nuove drammaturgie, la comparsa di movimenti e tendenze innovative nel campo della regia, l’affermazione di interpreti capaci di riempire di speciale senso la sua straordinaria e storica tradizione recitativa”.
Attraverso la raccolta di testimonianze originali degli impresari e l’utilizzo di preziosi materiali di repertorio, per lo più rari, inediti o riscoperti, il programma sarò la testimonianza di una vitalità inesauribile che si alimenta delle difficoltà e delle contraddizioni di una delle più importanti capitali dell’arte scenica mondiale.
In due puntate, Scene Napoletane offrir spunti e prospettive nuove, per documentare il transito e le invenzioni di artisti come Eduardo e Luca De Filippo, Aldo e Carlo Giuffré, Roberto De Simone, Peppe Barra, Benedetto Casillo, Massimo Ranieri, Isa Danieli, Vincenzo Salemme, Nello Mascia, Mario Scarpetta, Manlio Santanelli, Annibale Ruccello, Enzo Moscato, Antonio Neiwiller, Toni Servillo, Leo De Berardinis, Carlo Cecchi, Anna Bonaiuto, Mario Martone, Andrea Renzi, Licia Maglietta, Antonio Latella, Arturo Cirillo, Davide Iodice, Francesco Saponaro, Mimmo Borrelli, Pippo Delbono, tra gli altri.
“Il progetto di Rai 5 – ha dichiarao il curatore Felice Cappa – realizzerà, allargato ad altre città, una mappatura del teatro italiano. Iniziamo a Napoli, nella ricorrenza del trentennale della scomparsa di Eduardo, riconoscendo la straordinaria continuità espressa da questo, rispetto ad altri luoghi, nel rinnovare costantemente la sua scena teatrale, offrendo stimoli e spazi per l’affermazione di nuove forme di espressione artistica e di svariate generazioni di nuovi talenti”.
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