“Nel leggere queste cifre dobbiamo fare i conti con il fatto che una parte del pubblico preferisce vedere i film anziché in sala, comodamente a casa. Un dato molto grave è che la pirateria ha un ruolo molto importante. E’ una battaglia lunga, ma che, alla fine, dobbiamo vincere.” Francesco Rutelli, presidente dell’ANICA commenta così i dati del mercato 2017 decisamente negativi rispetto a quelli dell’annata precedente: € 584.843.610 per un numero di presenze in sala pari a 92.336.963. Una cifra che segna un saldo negativo rispetto al 2016 registrando una diminuzione degli incassi al box office dell’11.63% e un decremento delle presenze del 12.38%.
“L’iter di approvazione della legge cinema ha rallentato la pianificazione e per questo motivo alcuni operatori sono rimasti in attesa.” spiega Rutelli, stigmatizzando il decennale problema dell’estate, dove la mancanza di titoli impedisce al pubblico di andare al cinema, mentre in Spagna, ad esempio, il consumo di cinema nei mesi estivi è diventato una consuetudine. Il mercato spagnolo in quei mesi ha incassato circa 100 milioni di Euro e il territorio ci ha superato significativamente nel risultato complessivo.
Grave anche la debacle del cinema italiano che ha perso quasi il cinquanta per cento degli spettatori anche per colpa dell’assenza di titoli come Quo Vado e Perfetti sconosciuti avevano incassato rispettivamente 65.3 e 17.3 milioni di Euro. Il solo film di Checco Zalone aveva corrisposto circa il 34% degli incassi e il 31% delle presenze del cinema italiano nel 2016. L’incasso totale del cinema italiano (incluse le coproduzioni) in sala durante l’anno 2017 è stato di € 103.149.979 (17,64% del totale box office; -46,35% rispetto al 2016) per un numero di presenze pari a 16.880.223 (18,28% del numero totale dei biglietti venduti; -44,21% rispetto al 2016). Più nel dettaglio, il cinema italiano ha incassato circa 89 milioni di € in meno rispetto al 2016 per un numero di biglietti venduti inferiore di 13.3 milioni; Il cinema americano ha invece incassato in totale € 387.619.551 (66,28% del box office; +5,24% rispetto al 2016) per un numero di presenze pari a 60.125.924 (65,12% del numero totale di biglietti venduti; +3,37% rispetto al 2016);
Recuperare l’estate dipende anche dalla promozione: il presidente Francesco Rutelli non vuole fare anticipazioni, ma annuncia un progetto che verrà presentato al Ministero nelle prossime settimane. Del resto i passi per fare crescere il mercato sembrano essere abbastanza obbligati. Secondo Andrea Occhipinti, Presidente di Lucky Red e dei distributori italiani è necessario fare crescere il mercato estivo e migliorare la qualità dei film italiani, mentre Alberto Francesconi, Presidente degli esercenti cinematografici italiani (ANEC) esprime ottimismo grazie alla nuova legge sul cinema “Abbiamo un’occasione unica: una legge di sistema in grado che può fare crescere il consumo in sala.” Francesconi, però, lamenta che l’uscita in Italia di 520 film rappresenti un numero troppo alto di titoli, soprattutto se distribuiti in un numero di mesi ridotto. Il Direttore generale del Ministero Nicola Borrelli spiega come la legge incentiva l’uscita in estate attraverso dei premi speciali: “Nei decreti attuativi ci sono i premi per distributori e produttori che puntano all’estate. Ora bisognerà affrontare bene il tema della produzione e su questo ragioneremo nelle prossime settimane attraverso una proposta forte nel mondo del cinema.” Richard Borg, Amministratore di Universal Pictures sottolinea come la mancanza di prodotto in estate non invogli il pubblico ad andare a vedere film di minore appeal “Gli Studios americani da quasi due decadi escono con titoli molto importanti in estate: ma i vantaggi enormi che ci sono stati sono andati solo a beneficio del prodotto e non ha generato una crescita del mercato. Ci vogliono più film per attirare più spettatori in estate.” Ma quando inizia l’estate al cinema in Italia? Borg non ha dubbi “In un mercato in difficoltà come il nostro bisogna parlare di estate già ad aprile – maggio, perché questi due mesi, negli ultimi anni, hanno registrato dei preoccupanti cali di presenze. E’ in quel momento che dobbiamo potere concentrare il nostro impegno.”
La presidente dei produttori Francesca Cima è fiduciosa nei benefici che saranno portati dalla legge “Guardando al sistema, alla filiera, alla formazione gli effetti della legge potranno essere molto positivi e portare innovazione e cambiamenti importanti rispetto al passato. Per noi è importante ricreare un’affezione da parte degli spettatori per il cinema.” In questo senso Borrelli puntualizza “Nella legge ci sono una serie di importanti novità: l’introduzione dell’audiovisivo nelle scuole, la revisione degli obblighi di programmazione da parte delle televisioni, possibilità di modulare gli interventi ogni anno, obbligo di valutazione impatto annuale delle misure stabilito per legge. Una normativa che ha in sé tutti gli strumenti per portare cambiamenti importanti.” Una delle forme di promozione dell’anno scorso, ovvero il cinema a due euro sarà abbandonata “Noi avevamo apprezzato i risultati, mentre il settore no. Non si fanno le iniziative contro qualcuno, ma in collaborazione, quindi aspettiamo nuove proposte da parte della filiera cinema per promuovere il cinema in sala.” Nota Borrelli.
Nel 2017 sono stati distribuiti in sala 536 film (-18 rispetto al 2016) di cui 216 di produzione o co-produzione italiana (+8 rispetto al 2016) per una quota del 40% sul totale (era del 38% nel 2016). Quasi invariato il numero di film usciti in 3D: 38 nel 2017 (+2 rispetto al 2016) per un incasso pari a € 11.664.136 (-30,3% rispetto al 2016) e 1.316.024 presenze (-31,2% rispetto al 2016).
Oltre ai film di nuova uscita, sono stati distribuiti in sala anche 96 contenuti complementari (eventi, edizioni speciali, ri-edizioni, edizioni restaurate) per un incasso di € 14.116.470 e 1.617.472 presenze, Nonostante una diminuzione di 21 titoli, questa particolare tipologia di contenuto ha registrato un aumento del 30,7% degli incassi e del 32,6% delle presenze. “Siamo il primo paese in Europa per questa tipologia di iniziative il che è una buona notizia. Dobbiamo definire meglio delle regole per gli eventi in modo da trasformarli sempre più in interessanti opportunità commerciali” dice Borg che è anche presidente di Cinetel, la società paritaria tra distributori ed esercenti che rileva quotidianamente gli incassi e che – ogni anno – redige un’analisi complessiva del mercato. “Questo per evitare sovrapposizioni rispetto ai titoli tradizionali e per fare sempre più in modo che ci sia spazio per tutti. Il pubblico apprezza gli eventi e noi dobbiamo capire quale sia il modo migliore per offrirglieli.”